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Lavoratori, Rsu, sindacati e parlamentari Pd scrivono a proprietà MCS. Sbrollini interroga

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 21 Giugno 2013 alle 22:27 | 0 commenti

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Pubblichiamo di seguito la lettera (con la traduzione in inglese in fondo*) diretta alla proprietà MCS sottoscritta da lavoratori, rsu, sindacati e parlamentari italiani e, a seguire, l'interrogazione parlamentare dell'on. Daniela Sbrollini supportata dai colleghi deputati del Pd Ginato, Moretti e Crimì

Spett.le Ajay Khaitan, p.c. Assessore Elena Donazzan Regione Veneto, Sindaco Alberto Neri Comune di Valdagno
Quali dipendenti della Società MCS ITALIA, un'azienda fatta di persone che da anni lavora con grande professionalità nel settore dell'"abbigliamento casual di lusso", da venerdì 14/06/2013 abbiamo deciso di manifestare in maniera unitaria e civile a seguito della presentazione del Piano Industriale della nuova proprietà alle Rappresentanze Sindacali nel quale si dichiarano 99 esuberi e la necessità di lasciare l'attuale sito.

Vogliamo con la presente esprimere il nostro totale consenso rispetto a quanto riportato nelle Sue parole neI Comunicato Stampa del 23 aprile 2013 nel quale sosteneva: "Siamo molto lieti di collaborare con MCS e confidiamo di sviluppare ulteriormente la società. MCS possiede un brand distintivo e riconoscibile per l'impronta ruvida del West americano, ma contraddistinta dalla raffinatezza e dalla contemporaneità tipicamente italiane, che crediamo possa avere la capacità di catturare l'immaginazione di un consumatore globale. Data la nostra esperienza nella gestione e nello sviluppo di brand a livello internazionale, speriamo di poter supportare MCS nella realizzazione del proprio potenziale negli attuali mercati di riferimento e nell'affermazione in canali distributivi e in nuovi mercati ad alta crescita".
Conosciamo le difficoltà che hanno caratterizzato la nostra realtà negli ultimi anni: la contrazione delle vendite, dei ricavi e quindi del margine operativo. Crediamo che il rilancio del marchio sia possibile e confidiamo nelle Vostre capacità professionali per ottenere questo risultato.
Ci siamo da subito resi disponibili a collaborare a questo nuovo ed importante progetto confidando nei professionisti da Voi individuati ed inseriti da mesi nelle nostre strutture con l'obiettivo di unire la Vostra esperienza nel mondo retail al nostro know how tipicamente italiano con il fine di consolidare i mercati esistenti e svilupparne di nuovi.
La drastica riduzione del personale e la mancata certezza di rimanere sul territorio, che per storia e professionalità risulta un valore aggiunto, ci preoccupa e ci sconforta. Per noi, così come da Lei dichiarato, l'Italia non deve subire un ulteriore depauperamento.
Le linee guida del Piano Industriale presentato non ci sono chiare e non corrispondono con quanto da Lei sostenuto due mesi fa in seguito all'acquisizione: per questo motivo chiediamo che ci venga illustrato con la massima trasparenza il piano di rilancio del Business del quale non si ha alcuna conoscenza. C'è la nostra massima disponibilità e professionalità ad un cambiamento che valorizzi le necessarie sinergie tra MCS ITALIA ed EMERISQUE.

Certi di una Sua pronta risposta, porgiamo distinti saluti

I dipendenti di MCS ITALIA

Rsu Mcs Emanuela Crosara e Giuliano Ezzelini Storti

Reccardini Filctem Cgil, Valter Cailotto Femca Cisl e Antonio Visonà Uiltec UiLtec

Onorevole Daniela Sbrollini
Onorevole Federico Ginato
Onorevole Alessandra Moretti,
Onorevole Filippo Crimì,
Onorevole Alessandro Zan
Senatrice Rosanna Filippin
Senatore Giorgio Santini
Senatrice Erika Stefani
Senatore Enrico Cappelletti

 

Mcs. Sbrollini e colleghi interrogano i Ministri Giovannini e Zanonato
Roma, 21 giugno 2013. «Chiedo ai Ministri Giovannini e Zanonato di intervenire a tutela dei lavoratori licenziati - per lo più donne lontane dall'età pensionabile - e delle loro famiglie, a tutela del marchio importante, e per proteggere il territorio di Valdagno dal rischio desertificazione». È quanto scrive l'on. Sbrollini nell'interrogazione condivisa e sottoscritta dai colleghi Ginato, Moretti e Crimì, e che ha depositato oggi in Commissione Lavoro della Camera. «Chiedo inoltre ai Ministri - afferma Sbrollini - "quali misure intendano adottare per frenare la delocalizzazione e i licenziamenti indiscriminati prodotti da società estere che subentrano a proprietà italiane acquisendo marchi storici, senza mostrare riguardo per la professionalità dei lavoratori, la valorizzazione del made in Italy e quella del territorio"».

Di seguito il testo dell'interrogazione

Interrogazione in Commissione Lavoro
Dall'on. Daniela Sbrollini
Al Ministro per il Lavoro
Al Ministro per lo Sviluppo Economico
Co-firmatari: on. Federico Ginato, on. Alessandra Moretti, on. Filippo Crimì

Per sapere, premesso che:
Mcs è una storica realtà del tessile e dell'abbigliamento situata nel territorio di Valdagno, in provincia di Vicenza.
Nato nel 1984 come Marlboro Classics, il marchio era in contratto di licenza al Gruppo Marzotto. Nel 2007 il marchio viene acquisito dal fondo Permira in cui la famiglia Marzotto ha una quota minoritaria. Nel 2010 viene lanciato il nuovo marchio MCS che sostituisce Marlboro Classics. Nell'Aprile 2013 MCS viene acquistato da Emerisque Brands, investitore internazionale con esperienza nel settore moda.
Dal 2008 ad oggi il fatturato e gli ordini sono in calo.
In risposta all'andamento economico negativo, la nuova proprietà Emerisque Brands ha elaborato un piano industriale che prevede il licenziamento di 99 lavoratori su 161 per snellire l'azienda e ridimensionare il business. Si presume una progressiva delocalizzazione all'estero.
La soluzione adottata dalla nuova proprietà non si cura della tutela dei livelli occupazionali.
Si ritiene che il made in Italy sia un valore da difendere e implementare. In quest'ottica, una probabile delocalizzazione all'estero di alcuni segmenti dell'azienda influirebbe in modo negativo sull'italianità del marchio.
Il nuovo piano industriale, una volta applicato, produrrebbe l'inevitabile impoverimento del territorio di Valdagno e la sua progressiva desertificazione:-
Se i Ministri siano a conoscenza di quanto esposto; se non ritengano di intervenire a tutela dei lavoratori licenziati - per lo più donne lontane dall'età pensionabile - e delle loro famiglie; a tutela del marchio storico e importante; a tutela del territorio di Valdagno e contro la sua desertificazione; se e quali misure intendano adottare per frenare la delocalizzazione e i licenziamenti indiscriminati prodotti da società estere che subentrano a proprietà italiane acquisendo marchi storici, senza mostrare riguardo per la professionalità dei lavoratori, la valorizzazione del made in Italy e quella del territorio.


*Spett.le Ajay Khaitan, p.c. Assessore Elena Donazzan Regione Veneto, Sindaco Alberto Neri Comune di Valdagno
Dear Mr. Khaitan,

It is with great sadness that We, the employees of MCS ITALIA, have found ourselves in the position to correspond in this manner. We the employees of the Company ITALY MCS, a company of people who have worked for many years with great professionalism in the field of 'casual luxury wear", as of Friday, 14th June have decided to demonstrate in a unified and civil way. A result following the presentation of the business plan which declared 99 of 156 redundancies and the need to leave the current location.
We hereby express our total consensus as to what was stated in the press release of the 23rd April 2013 in which you claimed: "We are very pleased to be involved with MCS and look forward to taking the company forward. MCS has an inherited brand signature of a distinctive execution of American West ruggedness, in a refined, contemporary, Italian way that we believe may have the capacity to capture the imagination of a global consumer. We hope, as international, growth-oriented brand people, we can help MCS realize the potential it has in its current core markets, in growth channels and in new growth markets. "
We are fully aware of the difficulties that have characterized our reality in recent years: the decline in sales, revenues and therefore operating margin. We believe that the brand re'launch is possible and confide in your professional skills to accomplish this.
In the last two months we have been working with professionals identified and placed by you, and immediately made available all the information which was needed with the goal of uniting your experience in the retail world with our Italian know-how, with a view to consolidate existing markets and develop new ones.
We are all very concerned and disheartened by the drastic reduction of personnel, and the uncertainty of remaining in this area, which has a valuable and unique history of professionals.
As you surely agree, we believe that Italy cannot be further deprived of its values and expertise.
We would simply like to finish this letter by saying that the guidelines illustrated in your industrial business plan are not clear and don t correspond with what was sustained two months ago after the acquisition. For this reason we kindly ask to be illustrated with the utmost transparency the business recovery plan. Therefore with our utmost dedication and professionalism together we can change and enhance the necessary synergies between MCS employees and EMERISQUE ITALY.

We look forward to your reply

Yours faithfully
Employees of MCS ITALYC

Le Rsu Mcs Emanuela Crosara e Giuliano Ezzelini Storti

Verena Reccardini Filctem Cgil, Valter Cailotto Femca Cisl e Antonio Visonà Uiltec Uil

Onorevole Daniela Sbrollini
Onorevole Federico Ginato
Onorevole Alessandra Moretti,
Onorevole Filippo Crimì,
Onorevole Alessandro Zan
Senatrice Rosanna Filippin
Senatore Giorgio Santini
Senatrice Erika Stefani
Senatore Enrico Cappelletti

Leggi tutti gli articoli su: lettera, interrogazione, M.C.S., Danilea Sbrollini

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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