Scozia e non solo, l'indipendentismo vola per Bizzotto e Ciambetti
Mercoledi 17 Ottobre 2012 alle 09:09 | 0 commenti
L'On. Bizzotto, eurodeputato della Lega Nord, si pronuncia sull'ufficializzazione del referendum per l'indipendenza della Scozia
"Il via libera ufficiale al referendum per l'indipendenza della Scozia, è una decisione storica che apre finalmente la porta ad una nuova Europa, fondata sulla libertà e la sovranità dei Popoli. Ora inizia una nuova storia che vede emergere l'identità dei Popoli e dei territori su scala europea, di fronte al fallimento dei vecchi Stati Nazionali che hanno ormai esaurito le proprie funzioni".
Così l'Europarlamentare Mara Bizzotto, Responsabile Federale del Dipartimento Europa della Lega Nord, commenta l'accordo raggiunto lunedì tra il premier britannico David Cameron e il suo omologo scozzese Alex Salmond, che consentirà la celebrazione del Referendum per l'indipendenza della Scozia nel 2014.
"Il riconoscimento ufficiale, da parte di Londra, del diritto degli scozzesi ad esprimersi sulla propria indipendenza, rappresenta una pietra miliare per tutti quei popoli e quei territori che da tempo reclamano il proprio diritto di autodeterminazione rispetto al controllo diretto di Stati centrali ormai superati nelle forme e nelle competenze" - spiega l'on. Bizzotto, che nelle scorse settimane è stata al centro del dibattito politico in Spagna e in Scozia per la sua interrogazione sull'indipendenza di questi territori a cui aveva risposto il Presidente della Commissione Ue, Manuel Barroso, prospettando la strada del diritto internazionale quale possibile soluzione per le richieste di secessione da uno Stato Membro.
"L'esito positivo della battaglia indipendentista condotta, in maniera del tutto democratica e pacifica, dal popolo scozzese e dallo Scottish National Party, sta a significare che da oggi un'altra Europa è possibile, e che il nostro continente, a dispetto di tanti ottusi Governi come quello italiano, sta andando di corsa verso la direzione giusta: quella dell'Europa dei Popoli" conclude l'on. Mara Bizzotto.
Allarga il discorso di Bizzotto Roberto Ciambetti, assessore regionale sempre della Lega Nord.
"L'affermazione degli autonomisti fiamminghi dimostra che la strada per fare fronte alla sfida della crisi e proiettarsi nella competizione globale e' quella di uno stato federale, leggero perche' privo della burocrazia central-ministeriale, dove il cittadino contribuente sa a chi e perche' paga le tasse". Roberto Ciambetti, assessore regionale alla cooperazione transnazionale e transfrontaliera, commenta la grande affermazione elettorale del movimento fiammingo. "Anversa assieme a Barcellona e alla scozzese Edimburgo - ha detto Ciambetti - indica una soluzione democratica che va all'esatto opposto della strada perseguita da Mario Monti in Italia. Non e' marginale notare che la soluzione federale, con sempre maggiore autonomia a grandi regioni, ancorando il gettito fiscale laddove e' prodotto, e' la scelta più' organica, all'avanguardia e in sintonia con le nazioni trainanti la ripresa, ad iniziare dalla Germania. In Italia, invece, assistiamo ad un anacronistico tentativo postdemocratico di riportare tutto a Roma, consegnando le risorse prodotte dalle regioni avanzate alla burocrazia di Palazzo, una burocrazia che non ha più' ragione di esistere e che cerca di dare una giustificazione alla sua presenza sottraendo ruoli e funzioni al decentramento. Lo stato nazione nato nell'Ottocento non esiste più': le scelte economiche le detta l'Europa, la Difesa militare la detta la Nato. Delle funzioni strategiche statali non resta che la Giustizia, campo in cui l'Italia non brilla. Il presidente Napolitano dice che dobbiamo cedere nuove quote di sovranita' a Bruxelles - ha concluso Ciambetti - ma questa strada non confligge con la necessaria e sempre più' ampia autonomia da dare a quelle Regioni che sono in grado di autogovernarsi, come l'intero bacino padano-veneto. Il Veneto libero saluta l'affermazione dei fratelli Fiamminghi, e' al fianco di Scozia e Catalunya e di tutte le regioni Europee che vogliono guardare al futuro e che credono in una grande casa comune europea federale, che sia casa di popoli e non ostaggio di governi e banchieri"
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