Scontro tra Famiglia cristiana e Berlusconi. "Comanda solo lui". ''E' fotocopia dell'Unità''
Mercoledi 25 Agosto 2010 alle 00:32 | 1 commenti
Adnkronos - Una stoccata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, arriva da Famiglia cristiana nell'editoriale pubblicato sul numero di oggi del settimane dei paolini. ''Berlusconi - si legge nell'editoriale - ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate - qualora il piano dei 'cinque punti' non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento - non si fara' incantare da nessuno, tantomeno dai 'formalismi costituzionali'. Cosi' lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla ''sovranita' popolare'' che finora lo ha votato''.
''La Costituzione - prosegue l'articolo - in realta' dice: 'La sovranita' appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione'. Berlusconi si ferma a meta' della frase, il resto non gli interessa, e' puro formalismo''. Quindi Famiglia cristiana sottolinea: ''La situazione politica italiana e' assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove - almeno da Machiavelli in poi - la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, e' stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere puo' arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di piu' in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione''.
Un editoriale che non ha mancato di sollevare aspre critiche da parte della maggioranza. A partire dal ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi: "Soprattutto come cattolico provo sentimenti di sconcerto e di disgusto dopo aver letto l'editoriale del direttore di Famiglia cristiana. La crisi della societa' italiana deve essere giunta a livelli di allarme, e la Chiesa stessa non ne e' affatto immune, se perfino un settimanale cattolico - dice il coordinatore del Pdl - giunge a tale accenti di unilateralita' politica, di assenza di stile e di rinuncia alla moderazione".
"Penso che ormai Famiglia cristiana non faccia piu' notizia. Ogni settimana sembra diventata la fotocopia de 'Il Fatto' e de 'L'Unita'', e non mi pare che questa sia la caratteristica di un settimanale cattolico", ha detto dal canto suo il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, a margine del Meeting di Rimini, che aggiunge: "La sfida che abbiamo come cattolici e' dimostrare la nostra diversita' che si esplica non nel criticare soltanto, cosa che ciascuno e' comunque legittimato a fare, ma eventualmente anche nell'indicare una strada positiva e di dire i segnali positivi che ci sono nella societa'".
"Non mi pare - osserva Lupi - che Famiglia cristiana abbia fatto un editoriale importante sulla riforma universitaria, che abbia aperto un dibattito sul tema caro al mondo cattolico come la rinascita di un paese si fonda sulle persone e sul capitale umano. Ne' ha parlato dell'aliquota unica sugli affitti introdotta col decreto attuativo sul Federalismo per agevolarli. Invece a Famiglia cristiana non interessa entrare nel merito delle cose ma solo descrivere Berlusconi come il male assoluto, il che non e' nella tradizione cattolica ma al massimo di quella di sinistra e dipietrista".
"E io da cattolico che vendeva Famiglia Cristiana - conclude Lupi- davanti alle parrocchie piu' vado avanti e meno mi ritrovo in quella testata che ha fatto tanto onore alla stampa e all'editoria cattolica".
E se il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro dice di considerare l'attacco a Berlusconi una "dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti", il vicecapogruppo del Pdl al Senato Francesco Casoli punta il dito contro le "dure critiche e attacchi sia al governo che al suo capo democraticamente eletto dal popolo italiano''. E ironizza: ''Nei prossimi numeri ci aspettiamo solo che don Sciortino, o qualcuno dei suoi collaboratori, scriva che Berlusconi e' l'Anticristo con la speranza, la loro e dell'opposizione, che qualche lettore ci creda".
Un plauso all'editoriale arriva invece dalle opposizioni. Con il capogruppo alla Camera dell'Idv Massimo Donadi che spiega: ""Famiglia cristiana centra perfettamente il problema. Il berlusconismo ha avvelenato le istituzioni italiane e ha portato alla fascistizzazione mediatica del Paese, violando i principi della democrazia. L'azzeramento del dissenso non e' un principio democratico, ma una caratteristica dei regimi".
Gli fa eco Francesco Boccia, esponente dell'ufficio di presidenza del Pd alla Camera: "E' una verifica scontata ma che deve comunque allarmarci: Berlusconi e i suoi consiglieri piu' stretti non ammettono il dissenso, e gli attacchi velenosi contro Famiglia Cristiana, alla quale va la nostra solidarieta', ne sono ancora una volta la prova".
"Il settimanale dei Paolini esercita come ogni settimana il proprio diritto di critica: provoca sconcerto -continua Boccia- la durissima reazione di mezzo consiglio dei ministri che ricorda una chiamata alle armi contro i nuovi infedeli. In pratica, Bondi, Sacconi, Rotondi e Giovanardi, anziche' occuparsi dei problemi del paese, hanno preferito indossare i panni dei nuovi crociati".
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