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Schneck all'assalto e Variati senza opposizione: da VicenzaPiù n.211

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 10 Aprile 2011 alle 22:29 | 0 commenti

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Nelle ultime due settimane l'intreccio fra Comune e Provincia ha visto il presidente leghista mettersi di traverso al sindaco Pd. E la Dal Lago ringrazia. In città Pdl a pezzi

Premessa: in politica è necessario distinguere i fatti, con relativa ricaduta sulla vita concreta dei cittadini, dalle parole, usate dai professionisti di partito come simboli, bandiere, totem tutti legittimi ma spesso non coincidenti con la realtà. Nelle ultime due settimane la Vicenza dei politici ci ha dato dentro alla grande nel confondere i due livelli, confondendo le idee al popolo bue. Proviamo a sciogliere la matassa che si è intricata sull'asse Comune-Provincia.

Attilio Schneck, presidente provincia di VicenzaOperazione Cis

A Palazzo Nievo l'ente provinciale ha sul tavolo tre dossier che scottano: i nuovi centri commerciali nel piano urbanistico Ptcp (in particolare lo shopping center paventato al Cis di Montebello), le compensazioni in cambio della base Usa al Dal Molin e, strettamente collegata a queste ultime, la proroga della concessione all'autostrada Brescia-Padova di cui è a capo il presidente della Provincia, il leghista Attilio Schneck. La partita Cis coinvolge forti interessi economici che vanno dalla famiglia del senatore del Carroccio Alberto Filippi, proprietaria della metà privata dell'area, alla società immobiliare Arco, che corre voce sia interessata a rilevare il lotto Filippi per insediarvi un centro Ikea. Nella seduta del consiglio provinciale del 29 marzo scorso il consigliere Udc Mario Dal Monte ha fatto scoppiare la bagarre chiedendo a gran voce chiarimenti sulla vicenda («chiedo che prima del voto sul Ptcp si convochi una commissione sul caso Cis. Serve capire i rapporti economici tra la società partecipata da palazzo Nievo, la AF99 e l'Immobiliare Arco. Troppe le domande a cui non riesco a dare risposte. E la più importante: quanto c'è in questa operazione di interesse pubblico e quanta speculazione? E lì se volesse aprirci l'Ikea, che come centro del mobile va in deroga a tutte le regole sul commercio imposte dalla Regione?»). Dopo la risposta tecnica fornita dal dirigente Roberto Bavaresco sul percorso di legge che seguiranno eventuali via libera a spazi commerciali fra Vicenza e Verona, è giunta la replica politica di Schneck: meglio un centro commerciale che una fabbrica inquinante. Non si è fatta attendere la piccata risposta di Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio, che ha ridicolizzato la posizione di Schneck e ha ribadito che per la sua associazione il no a colate di cemento a scopo commerciale è assoluto. Sulla questione Cis i problemi politici sono due. Nell'eventualità che Filippi venda dopo un cambio di destinazione d'uso da logistico a commerciale (lui ha smentito di volerlo fare, ma finora non ha venduto: cosa aspetta?), Schneck obbiettivamente pare voler aiutare il senatore. Il quale però in casa Lega è dato politicamente per morto. Secondo: circola nei corridoi provinciali l'indiscrezione per cui sulla statale per Verona, all'altezza di Alte Ceccato, esista un terreno di proprietà di un noto costruttore della città, Gaetano Ingui, che sarebbe bell'e pronto una volta affondata l'ipotesi Cis. Domanda: per caso non è che dietro le quinte si svolga una guerra occulta fra due contrapposti interessi fondiari? Perché è evidente che non si può tappezzare l'Ovest vicentino di maxi-insediamenti, e se ne sorgesse uno al posto del Cis non se ne potrebbero costruire altri di così grande estensione e volume.

Serenissimo Dal Molin

Sul nodo contropartite per il Dal Molin americano, l'entrata a gamba tesa di Schneck - calato a Roma per trattare con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta - è stata plateale. E volutamente polemica verso il sindaco Achille Variati, che resta fermo nella sua idea di fare del lato est, una volta sdemanializzato, un'immensa area verde (il "Parco della Pace"). Per Schneck la vera compensazione è una sola: la tangenziale nord che collegherà la Ederle 2 alla Ederle 1. Anche Variati la chiede, ma Schneck la fa dipendere dall'autostrada Serenissima Brescia-Padova di cui è presidente. Siamo al terzo elemento: nel progetto di "Titti" Attilio Schneck, la società autostradale costruirà la nuova arteria cittadina, ma in cambio il governo dovrà premere sulla Provincia di Trento per ottenere il sì alla Valdastico Nord, che assicurerebbe il prolungamento della concessione probabilmente fino al 2026. Una "Brescia-Padova" forte è una garanzia per il suo futuro, e Titti ci investe in termini politici (per il resto, a gestire l'amministrazione provinciale si dice che ci pensi il segretario generale Angelo Macchia, vera eminenza grigia con potere di veto su ogni decisione a Palazzo Nievo). Tanto più che questo scontro con Variati torna utile all'alleata del momento all'interno del Carroccio, Manuela Dal Lago. Schneck e la deputata non si amano, ma attualmente fra i due c'è un appeasement. Entrambi sono deboli. Il primo deve vedersela con l'ascesa della Busetti, sindaco di Thiene diventata due mesi fa segretario provinciale del partito: potrebbe essere lei a succedergli alla candidatura per la Provincia. La Dal Lago è insidiata dal suo ex pupillo, l'assessore regionale Roberto Ciambetti, che le si è rivoltato contro ed è l'uomo forte di Zaia nel Vicentino. Schneck scavalcando Variati a Roma fa un favore alla Dal Lago, impegnata in prima persona nell'ostacolare il parco al Dal Molin sostenendo il progetto di una grande base di protezione civile.

Franzina vs Dal Lago

E qui entriamo in un altro palazzo, quello del Comune. La maggioranza di Variati è più che solida: è un esercito di soldatini che salvo qualche animo talvolta irrequieto (Guaiti, Balzi) obbedisce senza fiatare agli ordini del sindaco. E soprattutto: non ha praticamente opposizione. A sinistra l'opposizione c'è ma non si vede (Bottene, Sgreva). A destra si vede ma non c'è. Il gruppo del Pdl è un cumulo di macerie. Nel consiglio comunale che il 30 marzo ha approvato il bilancio di quest'anno, i pidiellini presenti in aula erano tre: il capogruppo Maurizio Franzina, Gerardo Meridio e Valerio Sorrentino. Sull'impegnativo piano di nuovo polo civico fra ex Domenichelli e teatro da 85 milioni di euro hanno fatto come le tre scimmiette: uno non sentiva (Franzina, astenuto), uno non vedeva (Meridio, favorevole) e uno non parlava (Sorrentino, contrario). Tre voti diversi: una figuraccia. E stiamo parlando del provvedimento urbanistico più importante dell'intero bilancio, non di una delibera minore. Da notare, tra l'altro, come sia incomprensibile la posizione di Meridio: soltanto una settimana prima aveva indicato in quello stesso progetto il segno tangibile di un'intesa segreta fra Variati e la compagna di partito Lia Sartori. Poi però vota a favore. Misteri della politica. Un Pdl diviso lascia alla sola Lega l'onere di fare un po' di opposizione. Solo un po'. Perché Filippi è desaparecido, Borò tiene da sempre un basso profilo, a spadroneggiare tramite la fida Patrizia Barbieri è la Dal Lago. Manuelona dà filo da torcere solo su quello che più gli interessa, e in questo momento, lo abbiamo detto, le interessa mettere in difficoltà Variati col grimaldello della base di protezione civile al Dal Molin. A lei si sono accodati nel Pdl sia Meridio che Rucco (desiderosi di entrare nelle sue grazie?). Sono stati loro due a presentare un emendamento al bilancio per destinare 50 mila euro alla proposta cara alla Dal Lago. Naturalmente bocciato dalla maggioranza. Franzina è deciso nell'appoggiare la giunta purché vada fino in fondo nel sostenere presso il governo le richieste contenute in un documento di un anno fa. Fra esse, oltre alla tangenziale nord, il filo-bus elettrico e una scuola di meccatronica, c'è anche il parco della pace. Mesi fa, Franzina era scettico se non apertamente contrario al parco: costerebbe troppo, diceva. Oggi, a quanto pare, non è più di questo parere. Chi conosce l'ex assessore di Hullweck ("abbattuto" a mezzo stampa nel 2005 per le sue scelte urbanistiche non allineate al vecchio vertice di Assindustria, leggi Amenduni-Ingui) afferma che abbia addirittura intenzione di non candidarsi neppure alle prossime elezioni comunali nel 2013. Ma se, almeno in questa fase, si sta mettendo di traverso alla Dal Lago (che invece a correre alle comunali ci pensa eccome, e per diventare sindaco), e visto che di sicuro la Sartori non è più spendibile per sfidare Variati, viene il dubbio che potrebbe cambiare idea. Magari presentandosi proprio lui come sfidante di Achille. Immaginiamo lo scenario: nel 2013 la Lega avrà in mano la Regione e la Provincia. Difficile far digerire al Pdl regionale e a Berlusconi che il partito di Bossi occupi anche la casella del capoluogo berico. Il Pdl dunque dovrebbe individuare un nome noto in città e che si sia accreditato come alternativa preferibile a Variati sul piano delle realizzazioni (di qui l'insistenza di Franzina nell'accusare Achille di produrre grandi annunci ma portare a casa zero risultati). A meno che. A meno che nel 2012 a capo della Confindustria vicentina non torni il fronte Amenduni-Ingui, storicamente dato per sostenitore della Dal Lago. In quel caso la sponsorizzazione della terza associazione di industriali d'Italia potrebbe rendere invincibile la candidatura di Manuela. Con tanti saluti a Franzina, alla Sartori e, forse, a Variati.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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