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Anche dalla Cei il benservito: scenari possibili dell'imminente "dopo-Berlusconi"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 28 Settembre 2011 alle 20:34 | 0 commenti

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Davide Lovat, Identità e Tradizione - In prossimità del suo 75° compleanno (29 settembre) l'on. Berlusconi ha ricevuto un velato, ma non troppo, discorso di "benservito" anche dalla CEI per bocca del Card. Bagnasco. Essendo inutile in questa sede discutere sugli effetti positivi o negativi che l'azione del Cavaliere ha lasciato nei 20 anni in cui si è compiuta la sua vicenda politica, vorrei sottoporre ai lettori alcune riflessioni politiche che mi sembrano attuali.

Innanzitutto è impensabile un futuro da Presidente del Consiglio per Berlusconi, se non altro per ragioni anagrafiche, a meno di non voler sottoporre a eutanasia politica l'Italia intera, estenuata da 20 anni di avvitamento del dibattito attorno alla sua persona.
L'uscita di scena di Berlusconi, ormai auspicabile a prescindere dai sentimenti nutriti, non potrà che mutare in maniera dirompente lo scenario politico cresciuto attorno a lui o contro di lui. Innanzitutto la fine del potere carismatico causerà, come da dottrina weberiana, l'esplosione del PdL in correnti cementate da specifici interessi diversi, finora tenuti insieme solo dal potere. La fine del PdL, o il suo pesante ridimensionamento, causerà l'implosione immediata della Lega Nord: tale partito, nel quale ho militato per molti anni, è diventato un simulacro, una caricatura di se stesso dopo la malattia di Bossi e non ha più una direzione o un programma politico. Esso funge solo da contenitore del dissenso delle regioni ipertassate del Nord Italia ed è legato da un patto d'acciaio (e di denaro) tra Berlusconi e Bossi: il primo garantisce posti, soldi e potere negli enti locali, in cambio della fedeltà assoluta del secondo, che con i suoi voti garantiva finora la maggioranza perpetua in un sistema maggioritario.
Ma senza Berlusconi, che garantisce il potere a un partito territoriale che ha perso completamente la verve riformista delle origini e si è ridotta a declamare slogans ormai superati, la Lega Nord morirà ancor prima della fine di Bossi, tra scissioni e penose baruffe.
Ciò significa che l'elettorato di Centrodestra - che in Italia sarebbe meglio definire "elettorato che non voterà mai per la Sinistra italiana sessantottina, massimalista e più zapaterista di Zapatero" - rimarrà privo di un'offerta politica coordinata. In questo senso credo che vada interpretato l'attivismo della CEI che richiama i cittadini battezzati alla formazione di un nuovo soggetto politico di ispirazione cattolica. Ma anche qui la vedo dura, poiché la galassia dell'associazionismo cattolico è frammentatissima e, spesso, divisa anche ideologicamente, a causa della perdita di contatto con il Magistero, la Dottrina, le Scritture, la Tradizione e soprattutto con la Fede.
Ben diverso infatti mi è parso il richiamo effettuato dal Papa, Benedetto XVI, nella recente visita pastorale nel mio Veneto. Il suo richiamo non invitava tanto a trovare soluzioni tattiche per aggregare una formazione efficace in termini elettorali, quanto a rinnovare e svolgere il proprio impegno di cattolici a servizio della comunità da parte di persone competenti e preparate, che conoscano la Dottrina Sociale della Chiesa per farsene testimoni, che siano coerenti con la fede della Chiesa e che si impegnino solo in formazioni che non contravvengano ai valori non negoziabili del cristianesimo.
In questa situazione dinamica e alla luce di queste considerazioni che non hanno alcuna pretesa di esaustività, mi chiedo se non sia opportuno prendere coscienza del vuoto imminente che si prospetterà alla maggioranza dell'elettorato italiano e ritengo opportuno tenere in considerazione, come eredità da cogliere, quanto di buono proposto e mai ottenuto dai partiti morenti, per farlo proprio: l'alleggerimento dello Stato e della spesa pubblica, la devoluzione massiccia di competenze dallo Stato alle Regioni, il compimento dell'art.5 della Costituzione, la liberalizzazione delle professioni, la riforma pensionistica, il sostegno alle famiglie.
Questo nella speranza di contribuire a formare un movimento, o una federazione di movimenti, di chiara ispirazione cristiana, federalista in senso classico, all'altezza delle responsabilità che il nostro popolo ha il dovere ed il diritto di assumere a pieno titolo nel contesto Europeo e mondiale.
Cosa che sarebbe assai più difficile dopo un eventuale governo "zapaterista all'amatriciana" ispirato dal trio Vendola-Bersani-Di Pietro. "A peste, fame et bello, libera nos Domine....." L'ordine dei tre cognomi non è casuale, rispetto alla secolare invocazione della Chiesa orante.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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