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Scabbia all'albergo cittadino, un ospite attacca Sala

Di Marco Milioni Lunedi 4 Novembre 2013 alle 16:10 | 0 commenti

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Caro sindaco, le chiediamo un incontro urgente perché all'albergo cittadino, nonostante i proclami e le pubbliche attestazioni di ottimismo le cose anziché migliorare peggiorano. A partire dal contagio di scabbia che la giunta nega o minimizza e che invece c'è. È questo il succo di una breve lettera indirizzata oggi pomeriggio da Vicenza Iaconis, un ospite della struttura di viale San Lazzaro al primo cittadino. Nella quale si sollecita un incontro proprio col capo dell'esecutivo, il democratico Achille Variati.

Iaconis (nel riquadro) è un nome ben noto sulla stampa locale. Assieme a Giovanni Licata e Angelo Maria Zanettin, è diventato uno dei «paladini della denuncia delle precarie condizioni dell'albergo cittadino». A suon di segnalazioni, esposti e missive, sit-in in consiglio comunale, i tre dalla fine della primavera hanno messo sulla graticola non solo la giunta, non solo l'assessore al sociale Isabella Sala, ma pure l'amministrazione col funzionario Roberto Rizzi dei servizi sociali e la Cosep, la coop patavina che gestisce l'albergo cittadino.

E in questi giorni la tensione è tornata alle stelle quando il primario del pronto soccorso di Vicenza, il dottor Vincenzo Riboni, uomo di spicco del centrosinistra berico e nel 2003 candidato sindaco nello stesso schieramento, ha puntato l'indice proprio sulla struttura di prima ospitalità di viale San Lazzaro. Indicata come il focolaio di una epidemia di scabbia (una malattia della pelle causata da minuscoli acari). Questo è il quadro che si acquisisce stando al resoconto apparso il 2 novembre sul GdV a pagina 25. Nel medesimo servizio si parla dell'albergo cittadino come una struttura che mostra una certa «incuria». Il giorno appresso sempre sul GdV era stata ospitata la replica accorata dell'assessore al sociale Isabella Sala del Pd, la quale pur guardandosi bene dall'attribuire un carattere di falsità rispetto a quanto sostenuto da Riboni, aveva cercato di minimizzare la portata del clamore delle affermazioni del primario: «Le persone con la scabbia curate al San Bortolo non provengono e non sono attualmente ospitate all'albergo cittadino. Ciò non toglie che si tratti di individui con scarse capacità di gestione propria anche igienico-sanitaria. Pertanto, com'è nei nostri compiti, ci siamo attivati per la dovuta presa in carico».

Così non sono passate che poche ore ed è il turno di Iaconis, che al cittadino ci vive, a «smentire» quanto spiegato dalla stessa Sala. L'ospite nella sua missiva al sindaco infatti precisa: «Purtroppo le cose non stanno come le racconta Isabella Sala. Lo screening nei confronti di chi accede all'albergo è ancora una chimera. E ancora, posso fare nomi e cognomi di soggetti affetti da scabbia che hanno girato tranquillamente per l'albergo cittadino». Iaconis che oggi pomeriggio è stato in ambulatorio per una serie di controlli medici di routine da lui voluti «per paura delle malattie che si possono prendere in viale San Lazzaro» è un fiume in piena. Si dice «incazzato» anche contro gli uffici dell'assessorato giacché il comune «di fatto nega il rimborso delle medicine» agli ospiti che evidentemente non possono permettersele il che aggrava il quadro di chi teme per la sua salute e per quella dei vicentini in genere.

Ed è in questo senso che si colloca l'ultimo passaggio della missiva di Iaconis al sindaco, nel quale si legge: «L'albergo cittadino, lo sanno tutti, dovrebbe essere una struttura dedicata a chi per problemi economici per un breve periodo non è in grado di garantirsi un alloggio. Nei fatti però è diventato un «refugium peccatorum» in cui a prezzo di saldo l'amministarzione colloca persone economicamente disagiate, sbandadti, drogati, disadattati, alcolisti e via dicendo. L'amministrazione, e ne sono ben consci anche in giunta, dovrebbe di concerto con l'Ulss creare strutture separate per ogni ambito con personale medico, paramedico e operatori sociali qualificati. Invece si mette tutto nello stesso calderone con il risultato di aumentare l'insicurezza sociale di tutta la città unitamente alle condizioni di rischio sul piao sanitario. Chi scrive è più volte, assieme ad altri, venuto addirittura in consiglio comunale per rappresentare quanto sopra descritto, ma invano purtroppo...».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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