Sanità, Rifondazione: riconoscere MCS (Sensibilità Chimica Multipla) come malattia
Venerdi 24 Febbraio 2012 alle 09:59 | 0 commenti
Antonella Zarantonello, Giuliano Ezzelini Storti, Prc FdS - In una delle regioni italiane più inquinate è una vergogna che l'Amministrazione Regionale, pur avendo istituito una commissione ad-hoc sul caso MCS, abbia disconosciuto la malattia. Pensiamo che dopo i casi di cronaca di questa estate, la commissione sia stata una manovra politica per mettere un blocco sulla questione. Le motivazioni poi basate su una analisi generale e non approfondita sono ridicole.
Fanno bene i comitati dei malati MCS a raccogliere le firme, affinché il Governatore Zaia si ravveda sulla decisione. E' scioccante che in Veneto non ci siano strutture in cui gli ammalati possono essere oggetto di seria ricerca. Chi non soffre di MCS, non può avere la percezione di come si sente questa persona, il dover - per chi può - sopportare una vita da eremita, lontano da agenti chimici e dai propri cari o rischiare la vita al lavoro, poiché a contatto con gli stessi agenti si riempe di bolle, pustole o piaghe sino ad arrivare nei casi più gravi a shock anafilattico.
La MCS ti pone in stato di invalidità , e le poche cure che non sono medicinali ma integratori sono molto costosi e non rimborsabili, non sorprende quindi, che la Regione preferisca non riconoscerla e licenziare i casi definendoli poco precisi, non qualificabili e poi se collegati a una predisposizione genetica, ad una dermatite topica, alla psoriasi e magari ad una autoimmunità chi dice che sia una MCS? Si preferisce dar colpa alla ribellione del corpo allo stress e al sistema nervoso. La MCS diventa quindi una malattia psicotica. E infatti, è così che sono considerati gli MCS, pur essendo la malattia riconosciuta all'estero e nella regione Lazio.
Una malattia che si manifesta non solo nel derma, ma anche negli organi interni soprattutto al colon e nel sistema osseo.
Attualmente nella nostra regione non esiste un Pronto Soccorso in grado di assistere questi ammalati e ciò ci sembra allucinante visto la gravità dei sintomi di alcuni ammalati più gravi.
Non esistono ammalati di serie A e B, tutti hanno diritto alle cure, anche chi soffre di malattie rare. Non si può condannare una persona a morte o alla sofferenza eterna solo perché non ci sono fondi o ad una prima istanza non ci sono elementi sufficienti per affermare la sintomatologia come una nuova malattia.
Antonella Zarantonello: Dipartimento Sociale-Sanità -Disabiltà Rifondazione Comunista FDS Vicenza
Giuliano Ezzelini Storti: Segretario provinciale Rifondazione Comunista Federazione Vicenza
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