Salta l'ennesina promessa di Achille Variati: il raccordo anulare di Vicenza. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare... di coni visuali verso le montagne
Mercoledi 17 Gennaio 2018 alle 16:24 | 1 commenti
Il sindaco "realista" prende atto che un altro dei grandi progetti svanisce, almeno in parte, e la città se lo ritrova sullo scaffale delle speranze e, magari, semplicemente su quello dei ricordi. Il grande anello della tangenziale della nostra città , rimarrà incompiuto. Eppure non sono trascorsi molti mesi o qualche anno da quando proprio il sindaco Achille Variati con entusiasmo assicurava i vicentini che la tangenziale, tutta intera, era cosa se non fatta in fase di decollo. Nessuna titubanza, nessuna incertezza. Progetti approvati, euro a disposizione. Grande compiacimento e forti applausi.
Quasi si poteva già iniziare a organizzare la cerimonia del taglio del nastro. Invece pare proprio di no. Un tratto, e non di poco conto, non consente di chiudere l'anello. Ancora una volta Vicenza rimane senza una vera circonvallazione. A mettersi di mezzo, oltre la sfortuna che pare bussi da qualche tempo abbastanza spesso alle porte del Palazzo, pare vi siano un insieme di elementi tecnici da non trascurare. Inoltre ci si mette anche l'Unesco che insiste a voler dire la sua, e gli euro che proprio non si trovano. Svaniti anche loro? Messo insieme tutto questo il tratto stradale tanto sospirato che doveva unire la Postumia con la Base Militare Del Din passando per Saviabona e Laghetto non si farà . Un po' come il matrimonio di Renzo e Lucia e Don Abbondio. Però, pur di fronte a un altro non piccolo incidente di percorso, il sindaco non si perde d'animo e dichiara che nulla è, definitivamente, perduto (infatti si dice che la speranza sia l'ultima a morire). Riporto da Il Giornale di Vicenza: «Perché - annuncia il primo cittadino - ho politicamente deciso di cercare di portare a casa un accordo che finanzi la progettazione e la realizzazione del secondo stralcio, prolungamento di via Aldo Moro». Quando ciò avverrà , e per quel che mi riguarda spero molto presto, ma l'esperienza di questi anni mi fa dubitare assai che ciò avvenga, mi riprometto di darne pubblico riconoscimento. Ora come ora non mi soffermo su quanto viene ancora una volta promesso dal primo cittadino che sarà fatto, per via di un antico detto popolare che recita "tra il dire e il fare vi è di mezzo il mare" che da noi ormai pare essere un oceano. Ma mi focalizzo semplicemente su un dato concreto che sta proprio - al di la del denaro che non c'è, degli elementi tecnici che non ci è dato, come spesso accade con questa amministrazione, di conoscere - nella dichiarazione dell'Unesco: "il progetto presentato del tratto nord non va fatto perché precluderebbe i naturali coni visuali verso le montagne." Non so chi ha fatto il progetto ma mi pare di ricordare che la questione dei "coni visuali" era già stata sollevata per altri motivi ma pressappoco in rifermento alla stessa zona. Forse un po' di attenzione avrebbe evitato, almeno parzialmente, questo ennesimo insuccesso.
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meno male dicono i cittadini stanchi di tante promesse non mantenute.