Quotidiano | Categorie: Ambiente, Fatti

Sabato verranno liberati nel Retrone i pesci dopo 132 ore nell’acquario-cassonetto di Acque Comuni

Di Note ufficiali Giovedi 4 Ottobre 2018 alle 16:59 | 0 commenti

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Hanno abitato - riporta un comunicato di Viacqua - per 132 ore l’acquario-cassonetto creato dallo scultore vicentino Alberto Salvetti, l’installazione river-specific “C’È VITA ANCORA” realizzata per “Acque Comuni” e presentata al pubblico domenica scorsa nel Giardino del Teatro Astra. Ed ora si preparano a fare ritorno alle acque del fiume Retrone, che costituiscono il loro habitat naturale: si tratta di 29 alborelle, 5 scardole, 2 tinche, 2 anguille, 3 barbi, 1 cavedano, 2 persico reale, 2 carpe, 3 carpe a specchi e 1 luccio. 

Il rilascio sarà effettuato sabato 6 ottobre alle ore 9.00 alla presenza dell’autore dell’opera e del responsabile del Servizio Pesca della Provincia di Vicenza Francesco Zanotto, che ha seguito fin dall’inizio la procedura per il collocamento degli esemplari e si è occupato personalmente della loro immissione nelle vasche. L’invito a partecipare a questo momento è esteso a tutta la cittadinanza e sarà l’occasione per tornare a confrontarsi sulle tematiche che l’opera di Salvetti ha voluto veicolare: la conoscenza della vita, troppo spesso ignorata, che popola i nostri fiumi, la sua biodiversità, l’equilibrio che è necessario venga rispettato perché essa non vada distrutta e quindi una presa di coscienza forte dei danni arrecati dalla contaminazione delle acque. La conversazione, dal titolo “LA VOCE DEI FIUMI. SPECIE AUTOCTONE E ALLOCTONE” sarà arricchita da un intervento di Francesco Zanotto sull’aspetto normativo che regola il rapporto di tutti i cittadini con il fiume, e in particolare l’immissione di specie alloctone, nocive per l’ecosistema. Sarà invece il biologo Giuseppe Maio di Studio Aqua Program ad offrire un contributo sugli aspetti legati alla vita nei corsi d’acqua e ai suoi delicati equilibri.

 

Dopo il rilascio, l’opera verrà disinstallata dalla sua attuale sede e raggiungerà la Galleria ARTantide / Arte Etica di Verona prima di essere riproposta nei contesti espositivi che hanno già manifestato l’interesse ad ospitarla, tra cui la Biennale d’Arte di Venezia. Gli esemplari delle specie alloctone che abitano due dei tre cassonetti-acquario (6 persico trota, 1 persico sole e 2 pesci gatto, originari dell’America settentrionale e centrale, e 1 pesce siluro, 1 carassio dorato – altrimenti detto ‘pesce rosso’ - 5 carassi, 2 cobite e 2 rodeo amaro, originari dell’Europa orientale e dell’Asia ma tutti presenti nei nostri fiumi) non potranno essere rilasciate nel Retrone ma faranno ritorno alla Piscicoltura Menozzi, che si dedica al rilascio di fauna ittica autoctona per sostenere la biodiversità nei fiumi italiani e che li aveva trasportati a Vicenza il giorno stesso dell’inaugurazione dell’opera.

 

“Le persone rispettano più facilmente ciò che vedono e conoscono – spiega Alberto Salvetti, che da sempre è impegnato in una ricerca scultoreo-performativa dedicata allo studio del mondo della biodiversità animale e del medio-ambiente che lo ospita -. Da qui è nata l’idea di trasformare dei cassonetti dei rifiuti in acquari: per mostrare a tutti che il fiume è qualcosa di vivo, di popolato, che ospita ancora oggi una ricca biodiversità che ci chiede oggi più che mai di essere tutelata”.

 

Salvetti, che ha fatto del mettersi in gioco in prima persona una cifra distintiva delle sue performance - come negli attraversamenti urbani con sculture animali in spalla in collaborazione con il Progetto LIFE WOLFALPS e il MUSE di Trento o la performance ‘Il volto di una gabbia’ in cui egli stesso era rinchiuso per esprimere la limitatezza dello spazio spirituale in cui spesso ci troviamo a vivere e la possibilità di liberarsi attraverso la crisi – ha per la prima volta con quest’opera ospitato degli animali vivi.

 

“Questa scelta non è stata semplice dal punto di vista etico, perché inizialmente ho avuto molti dubbi – ha proseguito Salvetti -. Ma del fiume possono parlare solo i pesci. E meglio di me riescono a comunicare qualcosa che ha a che fare con la vita. Il rilascio dei pesci che faremo sabato è, in scala infinitesimale, un’imitazione di quanto fanno ogni giorno gli operatori della Provincia per il ripopolamento dei nostri fiumi e la reintroduzione di specie per tutelarne la biodiversità, minacciata dalle trasformazioni dell’ecosistema legate all’antropizzazione. Quello che ho fatto è stato sospendere, per 6 giorni, il tragitto di questi pesci dall’allevamento al fiume, con l’obiettivo di realizzare una vetrina didattico-museale temporanea. Un modo per dare voce a queste creature, che diversamente rischiano di rimanere invisibili, proprio come spesso passa inosservato il lavoro quotidiano, preziosissimo e imprescindibile dei forestali che operano per la salvaguardia dell’ecosistema. Così, il disappunto espresso da alcune persone per la reclusione, sia pur temporanea, che ho imposto a questi pesci è per me la voce che queste persone hanno dato a questi esseri viventi muti, cosa per cui le ringrazio davvero. Nel Retrone, sabato, vorrei poter rilasciare un numero infinitamente più grande di pesci. Ma spero di aver contribuito con la mia opera a far sì che, da oggi, i vicentini si affaccino dai ponti della città con uno sguardo nuovo, pronti ad ascoltare la voce delle creature dell’acqua. E che magari, la prossima volta, la liberazione dei pesci in città avverrà in acque in cui anche le persone saranno tornate a nuotare”.

 

L’appuntamento sarà anche l’occasione per presentare un bilancio di “Acque Comuni”, il festival itinerante lungo i fiumi Timonchio, Bacchiglione e Astichello, promosso da Viacqua e curato da EQuiStiamo / Vaghe Stelle, che dal 27 al 30 settembre ha visto una carovana di amministratori pubblici ed esperti camminare da Santorso a Vicenza attraverso 8 Comuni, accompagnati ad ogni tappa da una serie di eventi pubblici per sviluppare in maniera condivisa uno sguardo nuovo e contribuire alla costruzione di un governo virtuoso delle risorse idriche.

“C’È VITA ANCORA” è realizzata grazie al sostegno di AIM, Askoll, ARTantide.com, Ferrodesign, Servizio Pesca Provincia di Vicenza, Servizi Veterinari ASL 6, Paper Fish Biology, AF Sport, Piscicoltura Menozzi.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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