Rui: vi racconto la verità sull'area Sinti di Viale Cricoli
Sabato 4 Ottobre 2014 alle 15:24 | 1 commenti
Riceviamo da Irene Rui, responsabile politiche minoranze e stranieri PRC Vicenza, e pubblichiamo
Una settimana fa la minoranza del Consiglio Comunale di Vicenza, ha fatto il suo show nell'area sinti di Viale Cricoli (qui nostro servizio e foto ndr): i lavori sono a rilento, come faranno a starci tutti, non ci sono parcheggi, questi sono gli interrogativi che si sono posti, non pensando, forse, tanto ai cittadini Sinti, ma piuttosto come risolvere la questione di una loro non gradita presenza.
Dall'altro lato la maggioranza dello stesso Consiglio Comunale fa sapere che per fine ottobre rientreranno tutti i residenti e che ci sarà un regolamento con canoni e regole ben definite; che da maggio ci stanno lavorando chiedendo anche la collaborazione dei Sinti, ma che non c'è stata risposta. Nessuno si è realmente preoccupato della sicurezza in caso di incendio e di come saranno ammassate le famiglie, l'importante è che tornino dentro tutti in quell'area che si è ristretta.
Or dunque sia noi sia i Sinti siamo preoccupati, poiché da nostri rilievi nel campo l'area già piccola si è ristretta, lasciando parecchi spazi inutilizzabili, l'argine ha ancora problemi di tenuta e lo si vede anche ad occhio nudo, e quindi la sicurezza idraulica è dubbia e altrettanto lo è la possibilità che tutte e 34 tra case mobili e roulotte, per circa 30 famiglie, complessivamente 1400 metri quadrati, ci possano stare con i relativi spazi di privacy e in sicurezza, su circa 2700 metri quadrati dell'area di cui circa 800 non utilizzabili, poiché punti morti.
O meglio ci possono stare a una distanza inferiore ai 2 metri da struttura a struttura, con passaggi ristrettissimi, senza spazio per far giocare i bambini, per far prendere una boccata d'aria agli anziani, senza vie di fuga fruibili nell'immediato in caso di incendio e percorsi per l'intervento di soccorso sanitario; naturalmente le auto dovranno essere tutte parcheggiate all'esterno lungo viale Cricoli.
Ci si troverà di fronte ad un conglomerato urbano del tipo slum o bidonville. Alla faccia della normativa sulla privacy.
Si rammenta che le strutture in cui queste famiglie risiedono sono infiammabili e ci possono essere probabilità accidentali, o per incendio doloso (si veda il recente della ruspa del cantiere), che brucino. Con uno spazio così ristretto e senza percorsi accessibili e vie di fuga in sicurezza sia verso l'argine, sia verso la strada, chi si trova all'angolo dell'area se non è agile e giovane ci rimane. Un bel falò di carne umana, e magari qualcuno sarà anche felice. Alla faccia della normativa anti-incendio.
Ci si chiede dove sia garantita la sicurezza per donne, anziani e bambini e gli altri residenti Sinti.
La risposta alle perplessità e proteste dei Sinti, sia in sede di progettazione sia ai tavoli, ha avuto risposte assurde, del tipo "anche ora (prima) siete in stretto, non cambieranno le cose per voi, anzi miglioreranno perché avrete dei sotto-servizi funzionanti". E invece eccome se cambieranno, con lo spazio ridotto, se prima vi entravano con i loro automezzi ora questi staranno in strada, se prima in caso di usura irreparabile delle loro strutture potevano intervenire senza svuotare l'area residenziale, ora dovranno bloccare il traffico per portare fuori tutte le residenze a meno che non si trovino a confine con viale Cricoli..
La soluzione più volte chiesta, dai Sinti, ma anche da noi, di trovare aree alternative e di piccole dimensioni, dove stanziare i singoli nuclei familiari, è da anni disattesa, con varie scuse.
Ora urge una soluzione di trovare un'altra microarea per la messa a norma dell'area non solo dal punto di vista della sicurezza idraulica e sanitaria, ma anche da incendi, per l'habitat sociale e il rispetto della privacy. Area che potrebbe essere anche quella dove sono stanziati ora provvisoriamente e che è comunale, non pensiamo che all'AMCPS serva tutta l'area per il deposito.
Per quanto riguarda il regolamento, i Sinti sono da aprile che chiedono incontri per discutere dell'argomento, lo chiedevano con urgenza sin prima di essere trasferiti, ma prima di giugno non sono stati fatti i tavoli tra le parti ai quali i Sinti hanno presentato poi le loro proposte; c'è stata una fumata nera ed è stata richiesta una riformulazione della proposta di cambiamento. Ebbene, la scorsa settimana è stata protocollata la proposta definitiva delle famiglie alla quale hanno collaborato l'Associazione Sinti Italiani e il nostro sportello sociale. Una proposta che ha riscritto il regolamento togliendo alcuni articoli discriminatori, aggiungendo alcune migliorie in base alla normativa vigente riguardante la salvaguardia delle minoranze rom e sinti e il loro diritto di residenzialità .
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