Quotidiano | Categorie: Politica, Religioni, Immigrazione

Rui (FdS) su divieto burqa in pubblico a Montecchio

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 30 Giugno 2010 alle 15:16 | 0 commenti

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Irene Rui, Federazione della Sinistra, FdS - Il divieto di uscire in pubblico a viso coperto (nella foto vari tipi di Burqa) - messo in atto dall'Amministrazione di Montecchio Maggiore, piuttosto che da altre - è teso a colpire le donne appartenenti a sotto correnti religiose d'origine musulmana. Esprimo tutta la nostra contrarietà a questo provvedimento. Non sappiamo a cosa serva, ma se l'intento della Giunta è di "emancipare" le donne mussulmane (ho qualche dubbio che lo siano più di noi), non è con il divieto del "burqa" o del velo sul viso, che si aiuta le donne ad autedeterminarsi.

Ne è la prova che molte donne non appartenenti al mondo religioso musulmano sono costrette a sottostare - per volontà religiosa o anche no - alle decisioni dell'uomo, in quanto considerato superiore alle donne che sono figlie del peccato. Invece se l'intento dell'Amministrazione è la sicurezza cittadina, non vediamo quale pericolo susciti l'uscita a viso coperto in pubblico. Il burqa porrebbe dei problemi pratici per chi lo indossa dovuti ai movimenti, ma non certo un pericolo per il prossimo. E' come se affermassimo che uscire d'inverno con il passamontagna o la sciarpa attorno alla bocca, come ci hanno insegnato i nostri nonni, è un pericolo.
Il pericolo invece, lo sarà dal punto di vista sociale, poiché tale divieto segregherà le donne in casa e le costringerà non avere più contati con il mondo esterno, ciò che permette la loro autodeterminazione ed emancipazione.
A cosa serve poi l'intervento dei servizi sociali, ci piacerebbe proprio capirlo, visto che le assistenti non possono far altro che constatare il dato di fatto. Il burqa e il velo non è sempre imposto, spesso è un'identificazione. Non è meglio prevenire e quindi evitare tale divieto, piuttosto che provvedere poi?

Irene Rui
Resp. Dip. politiche etniche e migratorie


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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