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Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Vicenza: "Vicenza e il Veneto non devono essere abbandonati".

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 6 Novembre 2010 alle 16:48 | 0 commenti

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Roberto Zuccato, Confindustria Vicenza  -  «E' presto per capire quale sia l'entità dei danni economici provocati dall'alluvione sulle nostre aziende. Dalle prime segnalazioni le imprese colpite sono alcune decine, dislocate un po' su tutto il territorio della provincia di Vicenza». Roberto Zuccato Presidente di Confindustria Vicenza è cauto sulle conseguenze economiche dell'alluvione.

«Ancora adesso non è possibile fare stime che si avvicinino alla realtà, solo una volta che l'acqua si sarà ritirata, il fango e i rifiuti saranno stati rimossi, sarà possibile cominciare a capire l'entità effettiva, l'impatto sull'operatività delle aziende e sull'occupazione. Dare cifre oggi significa essere smentiti ogni giorno che passa. L'emergenza non è finita».
Continua Zuccato: «il Governo ha stanziato una prima cifra, ma non è sicuramente sufficiente a coprire i danni subiti dal nostro territorio. Noi non siamo soliti sceneggiare il nostro dolore, e siamo abituati a tirarci su le maniche e a fare da soli. Ma questo momento economico è di forte difficoltà e serve anche il supporto dello stato centrale. Qui ci sono famiglie che hanno perso tutto, migliaia di sfollati. Tutti si sono messi al lavoro per ritornare alla normalità, ma la disperazione è enorme. La nostra associazione sta aggiornando continuamente l'elenco delle imprese danneggiate, diversi hanno dovuto fermare la produzione per mancanza di energia elettrica. Ma il fatto che siamo noti per la nostra voglia di fare, per quell'attitudine genetica a cavarcela da soli non deve essere un alibi: Vicenza e il Veneto non devono essere abbandonati. In tutti questi anni abbiamo dato tanto allo Stato, oggi più che mai abbiamo il diritto di chiedere un aiuto concreto».
Infine Zuccato interviene sulla polemica delle colpe: «Sono stati una serie di fattori e di condizioni climatiche a pesare sugli effetti devastanti dell'alluvione, una serie di cause e concause che hanno determinato il disastro che è davanti agli occhi di tutti. Le condizioni climatiche, le precipitazioni straordinarie, il rapido scioglimento della neve caduta qualche giorno prima sui monti, gli argini dei fiumi indeboliti dall'attività delle nutrie. Ma se vogliamo analizzare a mente fredda i motivi di questa tragedia è doveroso ricordare che non sono stati realizzati fino in fondo quegli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, che avrebbero dovuto salvaguardare gli insediamenti civili e produttivi del territorio. Da almeno tre lustri gli enti competenti hanno assunto impegni precisi per definire, progettare ed attuare interventi di sistemazione idraulica dei fiumi Bacchiglione e Retrone, nonché dei relativi affluenti. Interventi consistenti sia in opere in alveo, sia in bacini di espansione. La nostra stessa Associazione ha contribuito sostenendo parte degli oneri economici relativi agli studi preliminari (anno 1996) di quei progetti che, nonostante il tempo immemorabile trascorso, non hanno ancora concluso il loro iter tecnico ed amministrativo. Se a tutto ciò si aggiunge un profilo territoriale fortemente urbanizzato perché figlio di uno sviluppo sociale ed economico incredibile, ben si comprende l'entità della tragedia. La Provincia di Vicenza di oggi non è quella dell'alluvione del 1966».

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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