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A quali parlamentari del Pd potranno rivolgersi dopo le politiche i cittadini veneti che chiedono le carte sui project financing nella sanità pubblica, come per l'ospedale di Santorso, e nelle infrastrutture come  Spv? É questa la domanda che venerdì Massimo Follesa, militante della base del Pd ha rivolto a Claudio Rizzato, ex consigliere regionale democratico, durante un dibattito a Montecchio Precalcino dedicata al mondo dei lavori pubblici. E la risposta è di quelle che faranno discutere.

Rizzato infatti senza peli sulla lingua ha risposto che nessun parlamentare veneto eletto si impegnerà in quella direzione, giacché il Pd si è trasformato in un comitato elettorale. Almeno questo è ciò che racconta proprio Follesa oggi sulla sua pagina Facebook. La cosa non è passata inosservata presso le alte sfere del partito vicentino che da poco hanno cominciato a ribollire in un unicum con i telefonini di molti candidati. Follesa per di più, che in provincia è una delle bandiere dell'ala legalitaria del movimento, durante gli ultimi giorni aveva prima sparato a zero (o meglio lo aveva fatto il Covepa di cui è portavoce) sulla candidatura parlamentare di Davide Zoggia, considerato troppo chiacchierato per le sue vicinanze a Lino Brentan, il papavero del Pd arrestato per una storiaccia di presunte tangenti autostradali nel sistema degli appalti veneti. Poi lo stesso Follesa aveva indirzzato un paio di stilettate al consigliere regionale Stefano Fracasso, seppur in forma di quesito, preso di mira perché ritenuto non sufficientemente attivo sul versante della lotta per la salute in Valleagno. Ieri poi è arrivata la bordata di Rizzato che ha alimentato ulteriormente i malumori in un partito che per vicende di ben altro tenore è già attraversato da tensioni in altre regioni, a partire dalla Sicilia dove da diversi giorni è deflagrato l'affaire Crisafulli.