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Rivoluzione civile: dal parlamento chiederemo le carte sulle opere in project financing

Di Marco Milioni Martedi 29 Gennaio 2013 alle 19:08 | 0 commenti

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Trasparenza massima sui documenti per le grandi opere, cancellazione della legge obiettivo, cancellazione del project financing, analisi approfondita sul debito pubblico e stralcio delle sue quote «detestabili», priorità massima ai beni comuni, al reddito di cittadinanza, compressione delle spese militari, rinegoziazione degli accordi internazionali quando in contrasto con la carta costituzionale.

Sono questi i cavalli di battaglia, alcuni locali, alcuni nazionali fatti propri dai candidati di Rivoluzione civile in visita a oggi Vicenza, mentre sullo sfondo si avvicinano le elezioni politiche di febbraio.

Oggi in via Thaon di Revel, sede della circoscrizione 6, c'erano infatti Alberto Lucarelli e Michele Dotti, rispettivamente numero due e cinque nelle liste della circoscrizione Veneto 1 per la Camera. Con loro c'erano anche due rappresentanti del territorio locale ovvero Cinzia Bottene, consigliere comunale nel capoluogo berico e la psicologa vicentina Roberta Radich che sempre in Veneto1 sono collocate al sesto ed al nono posto della graduatoria per Montecitorio.

L'incontro fra i quattro e una dozzina di uditori è durato un'ora scarsa durante la quale sono stati toccati i temi cari al movimento lanciato da Antonio Ingroia: legalità, tutela dei valori costituzionali e dell'ambiente, attenzione al sociale, ma soprattutto priorità ai beni comuni e lotta alle politiche neoliberiste che ormai «accomunano un ampio fronte che va dal Pdl a Sel passando per il Pd».

E se da una parte Bottene ha ricordato le sue battaglie col fronte dei No Base e contro le servitù militari dall'altra Dotti (lavora con una organizzazione non profit, volto noto tra i blogger de ilfattoquotidiano.it) ha puntato l'indice su grandi nfrastrutture come «Tav, ponte sullo Stretto, Spv e simili che sono ambientalmente insostenibili e pensate per i benifici di poche lobby». Su un piano diverso invece si è espressa la Radich che invece ha parlato degli «insostenibili». E così a tirare le fila del discorso ci ha pensato Lucarelli, professore ordinario di diritto pubblico all'università di Napoli e fino a poche ore fa assessore alla partecipazione proprio nel comune partenopeo: «A differenza di tanti big - spiega quest'ultimo - io sono uno dei pochissimi che ha già lasciato la sua sedia di amministratore». Appresso Lucarelli parla della sua esperienza a Napoli e di una delibera recentemente approvata che contempla la possibilità di derogare al patto di stabilità quando il comune, proprio in forza dei vincoli economici generati dal patto, non è in grado di assicurare quei servizi fondamentali «costituzionalmente garantiti». Lucarelli spiega che si tratta di una novità introdotta in ossequio al dirtto ed ha al contempo considerato incivili e non legittime le imposizioni che obbligano i comuni, in primis quelli virtuosi, «a non poter spendere i propri denari». E sempre in quest'ottica il professore ha spiegato che Rivoluzione civile proporrà un controllo approfondito, un audit, dell'attuale stock del debito pubblico per eliminare quella parte eventualmente formatasi su basi non legittime.

In ultimo i candidati si sono impegnati a rendere di dominio pubblico i contratti tra soggetti privati e enti pubblici che soggiacciono alla realizzazione di opere come la Pedemontana Veneta o gli ospedali realizzati in project financing. «Una pratca che va messa in soffitta» spiega Lucarelli perché troppo appiattita sulle esigenza del proponente privato. Allo stesso modo il docente spiega che andrebbero abolite le leggi come la legge obiettivo che passano sopra a quelle procedure di tutela amministrativa, ambientale ed economica, che la norma prevede «per tutelare i diritti diffusi (da sinistra a destra Radich, Bottene, Lucarelli e Dotti)».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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