Risparmio di 27 miliardi se nella P.A. si facesse ovunque come nel Veneto
Sabato 19 Maggio 2012 alle 21:53 | 0 commenti
Tra l'estremo rigore e gli investimenti per lo sviluppo c'è di mezzo il moral hazard. Merkel contro tutti, ma l'Europa del Nord non vuole fare la fine dell'Italia del Nord
di Roberto Ciambetti
Buona parte delle cancellerie hanno sposato la tesi della necessità di allentare la stretta del rigore e sembra che solo la Germania di Frau Merkel resista. Testardaggine teutonica, stupidità , incapacità di ammettere l'errore o c'è dell'altro? Credo che la risposta stia in questo "altro" scarsamente indagato almeno in Italia e che probabilmente si può sintetizzare nel concetto di "moral hazard", l'azzardo morale per cui un soggetto corre più rischi del dovuto, perché si considera esonerato dalle conseguenze del rischio che assume.
Una serie di esempi, presi dalla cronaca quotidiana italiana di questa settimana, possono spiegare bene il concetto di moral hazard e farci capire i dubbi di Frau Angela.
Giovedì scorso, 17 maggio: nonostante un organico di oltre 16 mila dipendenti ai quali vanno aggiunti 1.200 dirigenti, la Regione Sicilia ha bisogno di assumere 110 persone: 60 funzionari direttivi, 20 collaboratori preferibilmente con esperienza acquisita nei servizi di protocollo e archivio e 30 operatori per servizi di portierato e commesso di piano, i cosiddetti "camminatori" cioè quei commessi incaricati di portare documenti da un ufficio all'altro.
Proprio il giorno prima, mercoledì 16 maggio, Il Giornale di Sicilia ci aveva detto che la Regione Sicilia aveva fatto un passo indietro nella ricerca di un consulente esterno per salvare dall'estinzione la Zelkova, rarissima pianta che cresce solo in quel di Buccheri nel Siracusano. L'abnormità della vicenda stava nella necessità di individuare un consulente esterno per coordinare un progetto in cui sono coinvolti soggetti scientificamente qualificati come Legambiente, Cnr e il Conservatorio Botanico francese di Brest: il consulente esterno avrebbe intascato ben 150 mila €, un terzo del finanziamento totale di 450 mila €: progetto per salvare la nobile Zelkova o percorso per stipendiare l'ennesimo amico degli amici?
Apprendiamo dal Giornale di Sicilia del 16 maggio che il gioco delle consulenze esterne finite in carte e relazioni il più delle volte rimaste nei cassetti è costato ai contribuenti negli ultimi quattro anni qualcosa come 9 milioni. E' possibile che in anni di feroce crisi, con i contribuenti spremuti all'inverosimile, siano permesse queste cose ancora in questi ultimi giorni?
La Sicilia ha un numero di abitanti pari al Veneto, ma il Veneto ha 2.998 dipendenti regionali in totale e il costo del lavoro nella nostra Regione è 11,8 volte inferiore a quello siciliano; aggiungo che il peso delle retribuzioni nel 2012 in Veneto sarà dell'1,1% sull'intero budget.
Torniamo allora all'azzardo morale: in Sicilia (e non solo in Sicilia sia chiaro) c'è una classe dirigente, non solo politica, che si considera esonerata dalle conseguenze degli impegni che assume, c'è una classe dirigente che costituisce l'esempio perfetto del "moral hazard". Ovviamente la Sicilia non è sola e il moral hazard è molto più diffuso di quanto non si pensi. Finché ci sarà chi crede di poter continuare a socializzare le perdite privatizzando i profitti, finché ci sarà chi pensa di poter scaricare sulla collettività i costi delle clientele e le spese improduttive della propria rete di potere, non avremo le risorse necessarie per fronteggiare gli investimenti di cui abbiamo disperatamente bisogno per uscire dalla crisi. Un dato lo fornisce Unioncamere: se applicassimo all'Italia il costo standard della Pubblica amministrazione (statali compresi) che si registra in Veneto si otterrebbe un risparmio di circa 27 miliardi, cioè più di una manovra finanziaria, sicuramente una bella iniezione di capitali freschi senza aggravi di tasse sui contribuenti.
I tentennamenti di Frau Merkel, davanti ai piani di salvataggio dei Paesi mediterranei hanno una loro logica profonda: l'Europa del Nord non vuole fare la fine dell'Italia del Nord.
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