Riorganizzazione logistica alla Ipab di Vicenza: insieme amministrativi e dirigenti
Domenica 30 Dicembre 2012 alle 10:26 | 1 commenti
Giovanni Rolando, Presidente Ipab di Vicenza - A partire dal nuovo anno tutti gli amministrativi e dirigenti in un solo luogo. Ma serve la riforma delle Ipab ed un maggior contributo per quota sanitaria dalla regione.
Contenimento dei costi possibili, riduzione delle spese generali, razionalizzazione degli spazi dell'amministrazione, esplorazione delle possibilità di affitto dei locali della presidenza e direzione generale dell'Ente.
E' anche con questi semplici e concreti obiettivi che il CdA ha dato le indicazioni nel corso dell'incontro avuto con il personale amministrativo della scorsa settimana in occasione degli auguri natalizi: il trasferimento dei vari uffici a seguito dell'accorpamento di tutte le funzioni amministrative e direzionali presso la palazzina di contrà San Pietro 60. Il trasferimento sarà completato entro la prima decade di gennaio 2013.
Se ne avvantaggerà il lavoro non dovendo più una parte del personale recarsi nell'altra sede al di là della strada al numero civico 71, con i tempi morti che questo comporta. I costi per spese generali saranno così ulteriormente ridotti. Serviranno inoltre un numero ridotto di macchine per ufficio, vedi fotocopiatrici, e i tempi di comunicazione diretta tra gli uffici miglioreranno. E forse si potranno affittare i locali lasciati vuoti. Magari a qualche studio legale o commerciale.
La aree di responsabilità accorpate. Il relativo numero dei dirigenti, già in corso d'anno, è stato dimezzato: erano quattro i dirigenti più il direttore generale ad inizio 2010, anno di insediamento del nuovo Cda dopo il commissariamento dell'Ente. Ora i dirigenti sono ridotti a due. Più un direttore generale a "scavalco" con altre due strutture Ipab del Vicentino. «Presidente quanti sono gli amministrativi in Ipab di Vicenza? Quanti nelle altre Ipab paragonabili alla vostra? Quanti sono i lavoratori addetti alla manutenzione e al verde?» Sono solo alcune delle domande che in ogni occasione di riunioni tra l'assessore al sociale Remo Sernagiotto e noi presidenti di Ipab del Veneto ci sentiamo rivolgere. Domande alle quali sempre rispondo che questo CdA non intende mettere in mobilità nessun lavoratore, ma intende razionalizzare le spese ed incentivare la domanda. Così da avere un numero ridotto al minimo di posti letto vuoti che incidono sul bilancio a parità di personale.
Ma certo da sole queste indicazioni ed azioni intraprese dal Cda e direzione non bastano: occorre che la Regione aumenti il contributo per quota di rilievo sanitario, oggi fermo ai valori di quattro anni fa.
Serve inoltre una vera riforma delle Ipab: obiettivo sempre annunciato da almeno un quindicennio e sempre considerato come prioritario da raggiungere da parte della giunta regionale e della quinta commissione al sociale e sanità del Consiglio regionale di palazzo Ferro Fini a Venezia. Ma mai raggiunto, nonostante le numerose proposte di legge depositate in Consiglio regionale da parte di più forze politiche ed appartenenti ai diversi schieramenti.
Speriamo che con il bilancio consuntivo della Regione e con il nuovo anno le Ipab e dunque il mondo degli anziani del Veneto ottengano questi risultati.
Insieme a quella importantissima riforma che preveda il sostegno ai costi per le aspettative di maternità per il personale, oggi a totale carico delle Ipab.
In assenza di questi adeguamenti di contributi e avvio di riforme il sistema delle case di Riposo pubbliche del Veneto soffrirà sempre più, stanti le inedite modificazioni intervenute nel pianeta anziani con l'innalzamento dell'età . Sono ormai migliaia gli ultracentenari in Veneto, le multi patologie presenti nei soggetti longevi della terza e quarta età e i bisogni crescenti delle persone anziane cui dover far fronte. E con sempre minori risorse.
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