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Rifondazione comunista con il lavoratori Prix di Vicenza: "contro la repressione delle lotte”

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 6 Febbraio 2016 alle 15:02 | 1 commenti

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Rifondazione Comunista del Veneto

Detto, fatto… Il 19 gennaio, il tavolo regionale a cui hanno partecipato l’assessora Donazzan (nota per la sua presenza alle manifestazioni degli ex repubblichini e le sue esibizioni nel saluto nazista), la provincia di Padova, Cgil Cisl e Uil, e i rappresentanti delle principali catene della grande distribuzione nel Veneto (Legacoop, Prix, Despar, Aspiag service, Alì, ecc.) sollecitò “l’intervento tempestivo delle competenti prefetture per ripristinare la legalità e l’agibilità nei cantieri”.

Si chiese di far intervenire le forze di polizia per rimuovere blocchi e picchetti dei lavoratori che lottavano per difendere il posto di lavoro. Detto, fatto… Ieri, venerdì 5 febbraio, a Vicenza, ingenti forze di polizia hanno attaccato il blocco dei lavoratori di fronte al magazzino del Prix, con lanci di lacrimogeni e cariche. Alcuni lavoratori sono stati feriti, uno in modo serio.

La legalità dello sfruttamento, della precarietà, del dispotismo padronale deve essere ristabilita. Le lotte che si diffondono nel settore della logistica, la determinazione che in esse si manifesta contro lo strapotere padronale possono essere un esempio contagioso nel Veneto della precarietà, dei bassi salari, del lavoro a chiamata, degli stages, del lavoro pagato con i voucher, del lavoro nero e irregolare che si diffonde a macchia d’olio, del ricatto tra occupazione e rispetto dei diritti. Perciò le lotte vanno duramente represse.

Che la cultura del manganello appartenga alla Donazzan non ci meraviglia. Che i padroni vogliano ristabilire la legalità dello sfruttamento appartiene alla loro logica e corrisponde ai loro interessi; è perfino ovvio. Ma che questo avvenga con la complice partecipazione dei vertici confederali è un fatto gravissimo. Criticare piattaforme e forme di lotta è una cosa, invocare il manganello è ben altro. Nessuno si è permesso di invocarlo contro i metalmeccanici della Fiom di Genova che per due giorni hanno, giustamente, bloccato una città. Più facile farlo contro lavoratori che sono nella stragrande maggioranza immigrati.

Socializzare il conflitto, rovesciare la precarietà e lo sfruttamento!

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Commenti

Inviato Domenica 7 Febbraio 2016 alle 09:29

Oggi ci vogliono altre prospettive per i lavoratori, quelle di Rifondazione son vecchie!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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