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Rifiuto del referendum del 10/IX/2010

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 8 Maggio 2010 alle 20:22 | 0 commenti

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Fulvio Rebesani - Egregio direttore, Le chiedo di pubblicare queste mie righe di commento del rifiuto del referendum del 10/IX/2010 deciso dai più della maggioranza in consiglio comunale. E' un avvenimento di particolare importanza del quale i cittadini, protagonisti respinti, devono sapere fino in fondo. La ringrazio

"La libertà di stampa é troppa" ha detto recentemente Berlusconi. "I cittadini non devono decidere sulla loro città" gli fanno eco una i più della maggioranza di centro sinistra in consiglio comunale e, nella seduta di giovedì 6/5/010, respingono l'ordine del giorno di Cinzia Bottene che proponeva di introdurre nell'ordinamento comunale, con regole e modi da stabilire, i referendum abrogativo, propositivo, abrogativo-propositivo.

Malo e Gallio ne hanno quello abrogativo; Vicenza no.
Così si governa il capoluogo!
Il consiglio aveva da discutere i quesiti del referendum comunale, approvati dai vicentini il 10/IX/2006, che appunto prevedevano la possibilità di effettuare anche a Vicenza quei referendum. Lo Statuto comunale stabilisce che la discussione va effettuata entro 30 giorni dalla proclamazione dell'esito. Hullweck non fece nulla, così passarono venti mesi; Variati ha aspettato 24 mesi per assumere una posizione negativa. Cambiano i suonatori ma la musica é sempre la stessa.
Il 10/IX/2010 migliaia di vicentini votarono a favore di quel referendum comunale consultivo (Vicenza ha solo questo) che, oltre ai referendum decisorii, prevedeva anche un numero di firme pari al 2% degli aventi diritto al voto per l'indizione ed il 10% come numero minimo dei votanti per la regolarità della consultazione (quorum).
Il referendum comunale non crea difficoltà alla amministrazione, non é una perdita di tempo o di soldi ma un aggiornamento ed adeguamento del sistema democratico deciso nella nostra Costituzione (1/1/1948).
Da allora ci sono state guerre e rivoluzioni, due cambiamenti radicali del modo di produrre, la caduta dell'URSS, decine e decine di nuovi stati che si sono affacciati sulla scena mondiale e -come India e Cina- premono per scalzare il dominio USA, le donne hanno conquistato un ruolo paritario (quasi) con l'uomo, la classe operaia ha acquisito giustizia ed uguaglianza, é entrata di prepotenza l'istruzione e cultura di massa, c'è stata anche la rivoluzione sesssuale e l'assetto della famiglia appare irriconoscibile rispetto lo schema di dieci anni fa.
Questi al altri avvenimenti hanno reso le persone più informate e consapevoli, chiedono di contare di più, di essere veramente sovrane specie nell'ambito locale . Esse avvertono come incorsettata una democrazia basata solo sulla rappresentanza, solo sul voto -pur importante e sacro ma insufficiente- ogni cinque anni.
Ma i politici locali non avvertono tutto ciò, la storia è passata su di loro come l'acqua sulla pietra, che ben presto si asciuga.
Naturalmente a parole sindaco, assessori, consiglieri comunali (non tutti) vogliono la maggior partecipazione, perfino in referendum ma, arrivati "al strucon final", cade la maschera e si vede il viso dei politicanti di sempre: impegni vaghi e generici, fatti assai pochi.
E' così che Variati, rispondendo ad una domanda della Bottene afferma -sempre giovedì 6 scorso- che la decisione sul referendum é rinviata alla modifica dello Statuto comunale prevedibile fra tre anni.
Cioè mai!
Ma é bene che i cittadini conoscano i nomi dei consiglieri che contestano ad essi la partecipazione reale, quelle diretta, e che hanno negato, giovedì 6 maggio, l'inserimento dei referendum comunali nell'ordinamento comunale:

Hanno detto NO in tredici: Variati Achille, Baccarin Lorella, Colombara Raffaele, Rossi Fioravante, Vigneri Rosario (lista Variati sindaco), Capitanio Eugenio, Docimo Mariano, Formisano Federico, Nisticò Francesca, Poletto Luigi, Serafin Pio, Veltroni Claudio ( Partito Remocratico), Borò Daniele (Lega)
Hanno detto SI in quattro; Bottene Cinzia (Vicenza Libera-NO DAL MOLIN), Volpiana Luigi (PD), Soprana Stefano e Zanetti Filippo (VI Capoluogo-lista Giuliari)
Si sono astenuti in sei; Balbi Cristina, Sala Isabella (PD), Diamanti Giovanni, Rolando Giovanni, Sgreva Silvano, Vettori Francesco (lista Variati sindaco).
Un telegrafico commento politico: le opposizioni considerano la materia competenza della maggioranza anche per far esplodere le contraddizioni che in essa ci sono; la maggioranza é divisa in due perché solo dodici hanno obbedito alle indicazioni mentre nove hanno seguito la loro coscienza. Come avrebbero votato i quattro assenti?
Entro l'anno potrebbe esserci una nuova prova sul referendum. Staremo a vedere.

Fulvio Rebesani

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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