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Rifiuti urbani, Veneto al top: Vicenza al 67% di differenziata

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 26 Ottobre 2015 alle 21:56 | 2 commenti

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Regione Veneto

“Ancora una volta il Veneto si conferma la prima regione in Italia per la gestione dei rifiuti urbani. Un ringraziamento va a tutti i veneti per essere così efficienti ed attenti su questa tematica. Ma il rischio è che lo Stato tolga le competenze ambientali alle Regioni. Già ora, nonostante la netta contrarietà delle amministrazioni regionali, il governo pare intenzionato a procedere con quanto previsto dal decreto “Sblocca Italia” circa la realizzazione di 12 nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti a valenza strategica nazionale in 10 regioni, uno dei quali dovrebbe essere nel territorio veneto”.

E’ la preoccupazione espressa dall’assessore regionale alle politiche ambientali Gianpaolo Bottacin in collegamento telefonico per la presentazione oggi a Venezia dell’ultimo rapporto sulla “Produzione e Gestione dei rifiuti urbani nel Veneto”, curato dall’Osservatorio Regionale Rifiuti istituito presso l’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, di cui era presente il direttore generale Carlo Emanuele Pepe.

Il rapporto conferma il trend positivo della raccolta differenziata che si attesta al 65%, quasi due punti percentuali in più rispetto all’anno precedente (+1,8) a fronte di una produzione complessiva di rifiuti urbani di circa 2.241.000 tonnellate, in lieve aumento (+1,3%), per 455 kg di produzione procapite (+1,2%), valore quest’ultimo tra i più bassi d’Italia nonostante il Veneto abbia un PIL elevato e registri oltre 60 milioni di presenze turistiche annue. In totale i rifiuti urbani avviati a recupero nel 2014 ammontano a circa 1,5 milioni di tonnellate con un aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente. Si registra inoltre la diminuzione dei rifiuti urbani inceneriti negli impianti di incenerimento di Padova e di Schio, pari a 188 mila tonnellate annue (-12,5%), e un leggero aumento (+1,9%) del conferimento nelle 11 discariche attive in Veneto, per complessive 128 mila tonnellate.

Per quanto riguarda i dati di raccolta differenziata suddivisi per provincia: Treviso ha raggiunto il valore più alto toccando quota 79% seguita da Belluno con il 69%, Vicenza con il 67%, Rovigo e Verona 63%, Padova 62% e Venezia 58% . Venezia resta al di sotto dell’obiettivo nazionale per le difficoltà dovute alla gestione dei rifiuti nel centro storico del Comune e nei comuni litoranei caratterizzati da intensi flussi turistici. I dati sono molto positivi ed in linea con gli obiettivi del Piano regionale di Gestione dei rifiuti che prevede il raggiungimento del 76% di raccolta differenziata nel 2020, soglia già superata nel 2014 da 163 comuni. Inoltre il Veneto è stata la prima fra le regioni d’Italia ad aver superato la percentuale del 65% per la differenziata prevista dalla normativa nazionale.

I principali elementi di successo si confermano la diffusione della raccolta a domicilio anche delle frazioni secche riciclabili come carta, vetro, plastica e dell’organico, l’elevata presenza nel territorio di centri di raccolta, il notevole sviluppo dell’industria del recupero e la commisurazione del pagamento del servizio alla quantità di rifiuti prodotti in gran parte del territorio. La totalità delle frazioni raccolte in maniera differenziata, con l’esclusione dello 0,5% di rifiuti particolari come farmaci o sostanze pericolose che vanno negli impianti di incenerimento, è destinata al recupero di materia permettendo la valorizzazione dei diversi materiali come “materia prima seconda” in vari comparti industriali.

Da parte sua il direttore generale Pepe ha messo in rilievo l’attività di controllo realizzata dall’ARPAV sugli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti presenti in Veneto e ha reso noto che, a seguito dei 1031 accertamenti effettuati nel corso del 2014, le notizie di reato o di illecito amministrativo sono state 130 (12,6% dei casi). Oltre ad aver dato vita nel 2004 ad un Osservatorio Rifiuti Sovraregionale (O.R.SO.), che raccoglie oggi 11 regioni, dal 1995 è attivo anche un Osservatorio regionale per il compostaggio gestito da ARPAV, che monitora e garantisce la qualità del compost prodotto in Veneto, con tanto di marchio.

Infine, l’assessore Bottacin ha voluto sottolineare anche che la metodologia di calcolo adottata dal Veneto per la raccolta differenziata dei rifiuti è più rigorosa di quella utilizzata da ISPRA, che presenterà il proprio rapporto nazionale tra qualche giorno, in quanto esclude dal calcolo gli scarti dei rifiuti differenziati.


Commenti

Inviato Martedi 27 Ottobre 2015 alle 00:12

In Veneto NON governa il PD, così abbiamo il PIL 8 volte (otto volte) superiore a quello della media nazionale, anche sulla "differenziata" non potevamo che essere avanti anni luce.
Inviato Martedi 27 Ottobre 2015 alle 10:00

Difatti al mio paese dove gli amministratori sono di coalizione catto-comnisti, per scoraggaire i cittadini, hanno tolto i cassoni per la raccolta del verde e ramaglie dalle tre frazioni del paese portandole all'ecocentro del capoluogo. Se prima gli abitanti delle frazioni portavano i loro rifiuti del giardini e le ramaglie con carriole, carretti , facendo poche centinaia di metri, nelle piazzole dove erano i contenitori, adesso devono utilizzare l'auto per portare tutto all'ecocentro che dista almeno 6 km fra andata e ritorno Ecco come ragionano gli amministratori del Pd anche nei piccoli centri, figuriamoci se fossero in Regione quali disastri farebbero.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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