Riduce costi, inquinamento e traffico: ma il car sharing a Vicenza "non si può fare"
Domenica 22 Giugno 2014 alle 13:30 | 0 commenti
La rivoluzione della viabilità nel centro storico di Vicenza dovrebbe, secondo gli intenti dell’amministrazione comunale, rendere anche più accessibile il cuore della città ai mezzi di mobilità sostenibile per ridurre il traffico di automobili e l’inquinamento che attanaglia l'aria cittadina. Da pochi giorni, inoltre, tra la “famiglia†delle auto a servizio del Comune di Vicenza è entrata a far parte anche “un'innovativa auto elettrica, silenziosa ed ecologica. E' la nuova “BMW i3†concessa in comodato gratuito per un anno dalla Concessionaria BMW Autogemelliâ€.
Parole comparse in un comunicato diffuso da Palazzo Trissino, con tanto di foto di sindaco e assessori “alla provaâ€.
Recentemente è stata diffusa una ricerca dello studio Deloitte-Aniasa, l’Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici di Confindustria, nella quale viene affrontato il tema di una forma emergente di mobilità sostenibile il car sharing, un servizio pubblico di automobili a prenotazione parcheggiate in diverse zone delle città . Perché se è difficile cambiare l’abitudine preferita degli italiani di spostarsi in auto, si può pensare a fornire un servizio adatto alle loro esigenze e che elimina l’elevato costo di acquisto del bene, le spese di mantenimento (in primis assicurazione), manutenzione e quelle relative al carburante.
“A Vicenza il car sharing l’avevamo inserito nel piano di azione per la mobilità sostenibile – spiega l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza – ma i costi per l’acquisto di veicoli da mettere a disposizione sono troppo elevati per le casse comunaliâ€.
“Oltretutto – conclude Dalla Pozza - è un servizio che funziona in città grandi, si rischiano di buttare via i soldiâ€.
La domanda che sorge spontanea è come mai allora sia stato inserito nel piano di azione; e andando a scorrere la lista delle città aderenti al circuito nazionale di Iniziativa Car Sharing (ICS) si trovano, oltre a metropoli come Milano, Roma, Torino, Palermo e Firenze anche le città di Alessandria, Bari, Bologna, Brescia, Genova, Livorno, Mantova, Modena, Novara, Padova, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Scandicci, Sesto Fiorentino, Taranto e Venezia.
Inoltre, dalla ricerca Deloitte-Aniasa citata in precedenza, emerge che, soprattutto tra le nuove generazioni, aumenta l’interesse e la conoscenza del car sharing: il 64% dichiara di essere informato e interessato al servizio e l’83% ritiene che il car sharing avrà effetti importanti sulla mobilità cittadina, ma solo il 28% ha già potuto utilizzare questa formula.
Ci vorrebbero, forse, più auto elettriche fornite dalle Concessionarie BMW.
Ma questa volta a disposizione di tutti i cittadini.
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