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Ricostruzione di un fabbricato in Contrà Piave, Asproso e Dovigo: irregolarità

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 14 Aprile 2014 alle 21:22 | 0 commenti

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Sel Vicenza - Valentina Dovigo ha presentato oggi una domanda di attualità al Consiglio Comunale (che pubblichiamo in fondo all'articolo ndr) che si terrà domani pomeriggio, relativa alla ricostruzione di un fabbricato in Contrà Piave 27 a Vicenza. Dopo aver effettuato un sopralluogo, infatti, ha riscontrato alcune irregolarità nell’applicazione delle normative vigenti, vista anche la particolarità e la necessaria tutela di quell’area del centro storico.

Si sta ricostruendo il fabbricato dopo la Denuncia Inizio Attività in applicazione del terzo piano casa (PG capofila 1856/13 e succ. variato fino a DIA 19029 del 9.03.2014), aumentando la superficie utile del 83%, il volume del 70% e raddoppiando i piani, da 2 (3) a 5.

Innanzitutto, l’urbanistica dell’area è regolata dall’articolo 36 delle NTO del PI, che prevede il mantenimento delle altezze e dei volumi esistenti. La zona, inoltre, è classificata P2 del PAI e cioè in un’area a pericolosità idraulica media. L’articolo 10 del PAI prevede che “Nelle zone P2 il PI non può prevedere nuovi interventi edificatori, fatti salvi l’ampliamento degli edifici esistenti fino al 10% del volume consentito anche per le zone P3.” E’ evidente che il limite del 10% dell’ampliamento non è stato rispettato, e che non lo è stato nemmeno il PI che vieta del tutto gli aumenti di volume in quell’area, e certamente una DIA non può regolarne gli incrementi.

L’intervento non rispetta poi il limite di 10 metri dal piede esterno dell’argine il quale, al contrario, viene parzialmente intaccato, come si può vedere dalle foto e dalle mappe allegate alla domanda di attualità.

Infine, l’intervento è stato giustificato con l’applicazione del Piano Casa, che però prevede chiaramente quali siano gli edifici che sono “oggetto di specifiche norme di tutela da parte degli strumenti urbanistici e territoriali che non consentono gli interventi edilizi”. Il Piano Casa ribadisce quindi il rispetto del Piano Particolareggiato per il Centro Storico, normativa che, in questo caso non è stata seguita.

Ciro Asproso, responsabile urbanistica di Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza si chiede quindi come sia possibile che l’Amministrazione sia così disattenta alle proprie norme, e nonostante il territorio in costante pericolo alluvione, nella pratica quotidiana si permettano ulteriori interventi di cementificazione in aree che hanno già subito fenomeni alluvionali e sono assoggettate a tutela dagli strumenti urbanistici e dalla stessa disciplina PAI. Attendiamo quindi una risposta dall’Amministrazione, sperando che venga stabilito un metodo di lavoro coerente con le normative vigenti.

 

DOMANDA DI ATTUALITA'

 

Ieri, su richiesta di alcuni residenti, ho effettuato un sopralluogo nelle vicinanze del cantiere di Contrà Piave, civico 27. Trattasi della ricostruzione di un fabbricato (catastalmente

identificato al Foglio 2, mappale 225) mediante Denuncia Inizio Attività in applicazione del terzo piano casa (PG capofila 1856/13 e succ. variato fino a DIA 19029 del 9.03.2014).

L’intervento edilizio prevede l’integrale demolizione con ricostruzione ed ampliamento fino al 70% del volume e raddoppio del numero dei piani (da 2,5 a 5).

 

Nella tabella seguente si può ben distinguere la situazione originaria da quella variata mediante DIA

 

 

Edificio originario

Edificio progettato

Variazione %

sf

886,66

886,66

 

Superficie utile

501,38

916,42

+83%

Volume

1573,21

2671,55

+70%

Superficie coperta

176,20

325,27

+85%

Piani

2-(3)

5

raddoppio

 

 

1.  Cosa stabilisce la disciplina urbanistica vigente?

L’art. 36 delle NTO del PI conferma le previsioni del Piano Particolareggiato Centro Storico il quale, per l’edificio in oggetto di “epoca recente”, prevede espressamente: “mantenimento altezze e volumi attuali”.

Tale specifica indicazione riportata nelle tavole di Piano, equivale ad un grado di tutela ed interessa tutti i fabbricati dell’area. Le ragioni di tale limitazione sono ampiamente giustificate, sia dalla fragilità idraulica dell’area che non consente l’aggravio del carico urbanistico, sia dalle caratteristiche tipologiche dei fabbricati riconosciuti ormai conclusi.

 

2.  I Vincoli e le tutele.

Il Piano di Assetto Idrogeologico conferma la zona come di “pericolosità idraulica media – P2), con

i seguenti effetti:

 

Art. 8 comma 2 del PAI

 

“Possono essere portati a conclusione tutti i piani e gli interventi i cui provvedimenti di approvazione, autorizzazione, concessione, permessi di costruire od equivalenti previsti dalle norme vigenti, siano stati rilasciati prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’avvenuta adozione del presente piano, fatti salvi gli effetti sulle misure di salvaguardia precedentemente in vigore” ( Cioè prima del 1 dicembre 2012. La DIA in oggetto è successiva).

 

Art. 11 comma 2 del PAI (zone P2)

 

“l’attuazione delle previsioni e degli interventi degli strumenti urbanistici vigenti alla data di adozione del Piano di Assetto Idrogeologico (1 dicembre 2012) è subordinata alla verifica da parte delle amministrazioni comunali della compatibilità con le situazioni di pericolosità evidenziate dal Piano e deve essere conforme alle disposizioni indicate all’art. 8. …”

 

Art. 10, comma 1 lett. c del PAI)

 

Nelle zone P2 il PI non può prevedere nuovi interventi edificatori, fatti salvi l’ampliamento degli edifici esistenti fino al 10% del volume consentito anche per le zone P3.

 

Poiché la vigente disciplina urbanistica non consente, per il fabbricato in oggetto, alcun

incremento volumetrico o di altezza, se ne conclude che il PI non avrebbe potuto (cosa che del

resto non ha fatto) modificare le previsioni del PPCS, prevedendo nuove edificazioni o

incrementi del volume dei fabbricati esistenti superiori al 10%.

A maggior ragione non è ammissibile che una DIA possa prevedere tali incrementi!

 

Fascia di rispetto idraulica

L’art. 15, Fasce di rispetto delle NTO del PI, comma 15, stabilisce che:

15. Servitù idraulica

a. Entro il limite di 10 m dal limite fluviale o dal piede esterno valgono le disposizioni specifiche di

cui al RD 368/1904 e al RD 523/1904.

b. Qualsiasi intervento previsto in tale fascia dovrà essere autorizzato a seguito di presentazione

di apposita istanza di concessione/autorizzazione idraulica all’Ente competente.

 

E’ del tutto evidente che l’intervento in oggetto non rispetta il limite di 10m dal piede

esterno dell’argine il quale, al contrario, viene parzialmente intaccato.

 

3. L’applicabilità del (terzo) Piano Casa. LR 32/2013.

Poiché l’intervento è stato giustificato in applicazione del Piano Casa, si evidenzia che ai sensi

dell’art. 9, comma 1, lett. c), tale piano non trova applicazione sui fabbricati “oggetto di specifiche

norme di tutela da parte degli strumenti urbanistici e territoriali che non consentono gli interventi

edilizi previsti dai medesimi articoli 2, 3, 3ter, 3 quater e 4”.

Sul punto la Regione ha precisato nella propria circolare esplicativa che tra le specifiche norme di

tutela si annoverano le norme puntuali contenute nelle schede di intervento relative ai singoli

edifici: “per tale ultima fattispecie, si evidenzia che laddove la scheda limiti gli interventi alla

semplice ristrutturazione senza ampliamento, gli artt. 2, 3, 3ter, 3 quater e 4 non trovano

applicazione.”

Anche in questo caso, appare chiaro che la puntuale indicazione (mantenimento altezze e volumi attuali) del PPCS, tuttora efficace perché confermato dal PI, corrisponde esattamente alla specifica norma di tutela che esclude l’applicazione del Piano Casa.

 

 TUTTO CIO' CONSIDERATO

 

Si chiede ai competenti assessori (Progettazione del territorio e Sostenibilità urbana, ed Innovazione e Semp0lificazione) quali provvedimenti intendano assumere per accertare con la massima urgenza:

 

Ø       L’applicabilità del Piano Casa nello specifico contesto e in vigenza del Piano Particolareggiato del Centro Storico.

Ø       Il rispetto della fascia di tutela idraulica e, in caso affermativo, quale autorizzazione sia stata rilasciata dal Genio Civile.

Ø       L'osservanza delle prescrizioni del Piano di Assetto Idrogeologico e delle condizioni per il rispetto del PAI.

Spiace osservare che un’Amministrazione Comunale, in pieno stato di emergenza per le esondazioni, proclama la primaria necessità di garantire la sicurezza idraulica e invoca risorse per gli indennizzi mentre nella pratica quotidiana consente ulteriori interventi di cementificazione, in aree che hanno già subito fenomeni alluvionali e sono assoggettate a tutela dagli strumenti urbanistici e dalla stessa disciplina PAI.

Valentina Dovigo

Consigliera comunale lista civica e Sinistra Ecologia Libertà

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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