Richiami vivi, Maria Cristina Caretta di Acv-Confavi scrive al governo
Martedi 30 Dicembre 2014 alle 18:57 | 0 commenti
Maria Cristina Caretta, Presidente Associazione Cacciatori Veneti e Presidente nazionale Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane scrive al Governo una lettera aperta "per revoca ordinanza ministeriale del 23 dicembre 2014 di sospensione dell'utilizzo dei richiami vivi appartenenti agli ordini degli anseriformi e dei caradriformi nell'attività venatoria su tutto il territorio nazionale a causa dell'influenza aviaria".
Thiene, lì 30 dicembre 2014
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Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Matteo Renzi
Al Ministro della Salute
Ai componenti del Consiglio dei ministri
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Egregio Signor Presidente del Consiglio,Egregi Signori Ministri della Repubblica,
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A nome di tutti i cacciatori italiani che rappresentiamo, siamo a chiedere al Governo di riconsiderare l'opportunità di mantenere il divieto di utilizzo di soggetti appartenenti agli ordini degli anseriformi e dei caradriformi quali richiami vivi nell'esercizio dell'attività ' venatoria su tutto il territorio nazionale.
Alla luce di quanto disposto dalla Commissione europea sulla prevenzione e sul contrasto della diffusione dell'influenza aviaria, riteniamo assolutamente spropositato il provvedimento emanato dal Ministero della salute in data 23 dicembre u.s. che ha vietato indistintamente l'utilizzo dei richiami vivi su tutto il territorio nazionale.
Ricordiamo che le disposizione emanate dalla Commissione europea, tendono a suggerire provvedimenti graduali a seconda della gravità della situazione e del reale pericolo di diffusione di virus, soprattutto in relazione al loro effettivo livello di patogenicità .
Visto il livello di patogenicità del virus riscontrato in provincia di Rovigo, meglio avrebbe fatto il Governo a creare un circoscritto cuscinetto di sicurezza senza estendere in modo indiscriminato il divieto di utilizzo di richiami vivi nell'attività venatoria su tutto il territorio nazionale.
Abbiamo l'impressione che il provvedimento del Governo risponda più a discutibili motivi di natura ideologica che a reali esigenze di tutela della salute pubblica, quasi come se qualcuno avesse voluto utilizzare come pretesto il pericolo della diffusione dell'influenza aviaria per penalizzare gratuitamente il mondo venatorio italiano, già pesantemente danneggiato da un'offensiva ideologica degna di miglior causa.
La Commissione europea ha più volte riconosciuto ai cacciatori europei un ruolo fondamentale nel monitoraggio per tenere sotto controllo la possibile diffusione del virus, considerando l'attività venatoria come parte della soluzione nel contrasto alla diffusione dell'influenza aviaria, non come parte del problema.
Anche per queste ragioni, chiediamo al Governo di revocare il provvedimento del Ministero della salute del 23 dicembre u.s., ritarandolo sulla base delle reali esigenze di prevenzione e di contrasto alla diffusione dell'influenza aviaria.
Così come avvenuto anche per gli anni scorsi, il mondo venatorio che rappresentiamo si rende disponibile alla più ampia collaborazione per garantire un costante monitoraggio della situazione su tutto il territorio nazionale.
Confidando in un pronto riscontro a questa nostra motivata richiesta, cogliamo l'occasione per porgere cordiali saluti.
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