Richiami vivi e uccellagione, Berlato chiarisce la situazione e risponde a Zanoni
Sabato 9 Novembre 2013 alle 14:22 | 0 commenti
On. Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo - Va chiarito che in Italia l’uccellagione (cattura di uccelli con reti alla quale segue la soppressione dell’animale) è stata completamente abolita da più di quarant’anni. In Italia la cattura di un contingente estremamente limitato e predeterminato di uccelli appartenenti a sette specie di uccelli selvatici è rigidamente regolamentata dalla legge statale 157/92 in attuazione della Direttiva 2009/147/CE.
Le regioni italiane, in attuazione della legge statale 157/92, autorizzano le province a catturare un numero limitato di uccelli da cedere esclusivamente a fini di richiamo per la caccia da appostamento.
Questa attività può essere svolta solo da impianti di cattura gestiti dalle province attraverso personale autorizzato e valutato idoneo dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Istituto che autorizza preventivamente sia il numero massimo di impianti di cattura utilizzabili che il numero massimo di uccelli catturabili, suddivisi per ogni singola specie.
La Regione del Veneto, così come le altre regioni italiane, non fa altro che dare legittimamente attuazione ad una legge statale (l.s. n.157/92) che recepisce una specifica Direttiva comunitaria (2009/147/CE).
L’on. Andrea Zanoni, preso forse da frenesia da campagna elettorale, è libero di fare tutti i convegni che vuole per dare pubblicità alle sue varie interrogazioni che ha presentato alla Commissione europea contro la caccia in Italia.
Ci auguriamo che nel corso dei suoi convegni elettorali l’on. Andrea Zanoni spieghi ai convenuti quali effetti abbiano provocato le sue interrogazioni, oltre a guadagnarsi qualche articolo su qualche giornale.
La cosa certa è che Zanoni non è riuscito a modificare la Direttiva 2009/147/CE, non è riuscito a modificare la l.s. 157/92, non è riuscito a modificare la l.s. 221/2002, non è riuscito a modificare la l.r. 24/2007. L’unica cosa che gli è riuscita è quella di spaventare con le sue minacce alcuni componenti della Giunta e del Consiglio regionale del Veneto i quali, solo all’idea di correre qualche rischio per difendere i cacciatori, hanno preferito battere in ritirata e privare i cacciatori del Veneto della possibilità di usufruire di un diritto, come quello delle caccie in deroga, regolamentato dalle normative statali e regionali vigenti ed esplicitamente previsto dalla vigente Direttiva 2009/147/CE.
Ci spieghi come mai, l'on. Zanoni, si e' guardato bene dal dare pubblicita' alla risposta fornita dalla Commissione europea alla sua interrogazione parlamentare del 12 settembre 2013 con la quale voleva rappresentare una situazione di diffusa illegalita' esistente in Italia in tema di gestione della fauna selvatica.
Il Commissario Janez Potocnik, a nome della Commissione europea, ha smentito categoricamente l'on. andrea Zanoni, smontando punto su punto tutte le sue strampalate ed infondate accuse gratuitamente rivolte all'Italia ed ai cittadini cacciatori che vi esercitano l'attivita' venatoria nel rispetto delle Direttive comunitarie.
Si dedichi pure alla Sua campagna elettorale, l'on. Andrea Zanoni, ma la smetta di insultare gratuitamente i cacciatori e coloro che, da rappresentanti istituzionali, si adoperano per consentire il corretto svolgimento di legittime attivita' che sono rigidamente regolarmentate da normative comunitarie, nazionali e regionali.
Di seguito l'interrogazione parlamentare dell'on. andrea Zanoni e la risposta del Commissario europeo Janez Potocnik.
Interrogazioni parlamentari
12 settembre 2013Â
P-010258-13
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Andrea Zanoni (ALDE)
 Oggetto: Gravi minacce alla conservazione degli uccelli selvatici in Italia a causa dell'attività di caccia esercitata in palese violazione della direttiva «Uccelli» 2009/147/CE      Â
            Risposta(e)Â
Con le interrogazioni E-007486/2012 e P-007639/2012 lo scrivente denunciava alla Commissione alcune gravi violazioni alla direttiva 2009/147/CE a causa dei calendari venatori — stagione 2012/2013 — delle regioni italiane e della legge italiana n. 157/92 sulla caccia.
A distanza di un anno in Italia la situazione rimane la stessa e sia la legge statale sulla caccia (L. 157/92) sia le leggi regionali sia i calendari venatori delle regioni italiane per la stagione 2013/2014 prevedono che: 1) diverse specie di uccelli migratori sono cacciabili durante le fasi di dipendenza, 2) diverse specie di uccelli migratori sono cacciabili dopo l'inizio del ritorno al luogo di nidificazione, 3) carnieri giornalieri e stagionali sono incompatibili con lo stato di conservazione di alcune specie di uccelli, 4) la caccia a specie di uccelli è ammissibile nonostante il loro status negativo.
In Italia, inoltre, non sono ancora stati attuati i piani di gestione concernenti le seguenti 19 specie di uccelli: Allodola, Moriglione, Pernice rossa, Coturnice, Pavoncella, Combattente, Canapiglia, Codone, Marzaiola, Mestolone, Moretta, Fagiano di monte, Pernice sarda, Starna, Quaglia, Frullino, Beccaccia, Beccaccino, Tortora, tutte specie che si trovano in sfavorevole stato di conservazione, ma che sono attualmente soggette all'attività venatoria da parte di circa 750.000 cacciatori italiani.
Inoltre, nella stagione venatoria 2013/2014, in Italia, ben 16 regioni italiane hanno aperto la stagione venatoria anticipatamente già in data 1o settembre(1), anziché in data 15 settembre, consentendo la caccia di specie di uccelli in riproduzione con i piccoli nei nidi (Colombaccio) o in grave declino (Tortora e Quaglia).
Può la Commissione riferire:
1.        se è al corrente dell'attuale grave situazione sopra descritta esistente in Italia;
2.        se ha valutato ed esaminato la situazione così come annunciato nelle risposte alle succitate interrogazioni ricevute in data 4.9.2012 e 1.10.2012;
3.        quali misure e procedimenti intende intraprendere nei confronti dell'Italia considerata la palese e reiterata violazione dei principi fondamentali di tutela degli uccelli stabiliti dalla direttiva 2009/147/CE?
Interrogationi parlamentari
15 ottobre 2013Â Â Â Â Â Â Â
P-010258/2013
Risposta di Janez PotoÄnik a nome della Commissione
La Commissione si è informata e ha esaminato i fatti segnalati dall'onorevole deputato relativamente alla caccia agli uccelli in Italia e alla non conformità con la direttiva 2009/147/CE(1) (cosiddetta direttiva «Uccelli selvatici»).
Stando alle informazioni disponibili e ai dati sui concetti fondamentali(2), non risulta esserci sovrapposizione tra i periodi di caccia e i periodi di riproduzione e di migrazione prenuziale, soprattutto se si considerano la possibilità di una sovrapposizione parziale teorica di una decade (punto 2.7.2 della Guida alla disciplina della caccia(3)) o situazioni specifiche come il periodo prolungato di nidificazione del germano reale (Anas platyrhynchos) (punto 2.7.12).
Inoltre la Commissione non ha ricevuto alcun elemento che confermi l'incompatibilità con la direttiva dei carnieri stagionali e giornalieri stabiliti dalle regioni italiane per le diverse specie.
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