Responsabilità solidale fiscale appalti, Fabris di CNA: vita un po' più semplice alle pmi
Martedi 4 Novembre 2014 alle 17:24 | 0 commenti
La responsabilità solidale fiscale negli appalti è un provvedimento che, secondo una ricerca del Centro Studi CNA, ha determinato aggravi diretti e indiretti per circa 1.2 miliardi di euro l'anno. CNA Vicenza commenta positivamente l'abrogazione con la presidente provinciale di Vicenza Cinzia Fabris che la definisce: “Una semplificazione fiscale che renderà la vita un po' più semplice a molte imprese artigiane del nostro territorioâ€.
Di seguito i dettagli del provvedimento e le parole complete di Fabris:
L’abrogazione della responsabilità solidale in ambito fiscale tra appaltatore e subappaltatore, ovvero della disposizione, il cosiddetto D.U.R.C. Documento Unico di Regolarità Contributiva, che obbligava le imprese a dimostrare il versamento delle ritenute fiscali ai dipendenti per essere liquidate dai committenti. Un onere che, secondo una ricerca del Centro studi CNA Nazionale, ha determinato aggravi diretti e indiretti pari a circa 1,2 miliardi di euro l'anno.Â
“Le semplificazioni introdotte dall’ultimo Consiglio dei Ministri, il 30 ottobre, vanno nella direzione giusta - spiega la presidente provinciale di CNA Vicenza - eliminando uno di quei famosi lacci che ingessavano le imprese, soprattutto le più piccole. La procedura, infatti, allungava i tempi di pagamento delle fatture da parte dei committenti, già notoriamente non brevissimi, costringendo la aziende ad approvvigionarsi (a pagamento) di nuova finanza presso il sistema bancarioâ€.“Ma non solo – continua Cinzia Fabris - questo documento ha creato una enormità di problemi anche ai nostri artigiani a partire dal settore delle costruzioni, che già vive una crisi profonda, fino alle subforniture e forniture delle manifatturiere. Il D.U.R.C., infatti, rappresentava uno strumento che i grandi machi utilizzavano in modo improprio penalizzando i piccoli fornitori e subfornitori. Un alibi che, nel mondo della committenza, permetteva a molti brand importanti di sfruttare le indicazioni presenti nel documento di regolarità contributiva per sfruttare il lavoro delle nostre eccellenze artigiane con riconoscimenti orari irrisori rispetto alla qualità e al valore delle prestazioni ricevuteâ€. “Un intervento – conclude Cinzia Fabris – che elimina un importante aggravio che pesava sul lavoro e sullo sviluppo delle nostre impreseâ€.
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