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Responsabilità solidale fiscale appalti, Fabris di CNA: vita un po' più semplice alle pmi

Di Edoardo Pepe Martedi 4 Novembre 2014 alle 17:24 | 0 commenti

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La responsabilità solidale fiscale negli appalti è un provvedimento che, secondo una ricerca del Centro Studi CNA, ha determinato aggravi diretti e indiretti per circa 1.2 miliardi di euro l'anno. CNA Vicenza commenta positivamente l'abrogazione con la presidente provinciale di Vicenza Cinzia Fabris che la definisce: “Una semplificazione fiscale che renderà la vita un po' più semplice a molte imprese artigiane del nostro territorio”.

Di seguito i dettagli del provvedimento e le parole complete di Fabris:

L’abrogazione della responsabilità solidale in ambito fiscale tra appaltatore e subappaltatore, ovvero della disposizione, il cosiddetto D.U.R.C. Documento Unico di Regolarità Contributiva, che obbligava le imprese a dimostrare il versamento delle ritenute fiscali ai dipendenti per essere liquidate dai committenti. Un onere che, secondo una ricerca del Centro studi CNA Nazionale, ha determinato aggravi diretti e indiretti pari a circa 1,2 miliardi di euro l'anno. 

“Le semplificazioni introdotte dall’ultimo Consiglio dei Ministri, il 30 ottobre, vanno nella direzione giusta - spiega la presidente provinciale di CNA Vicenza - eliminando uno di quei famosi lacci che ingessavano le imprese, soprattutto le più piccole. La procedura, infatti, allungava i tempi di pagamento delle fatture da parte dei committenti, già notoriamente non brevissimi, costringendo la aziende ad approvvigionarsi (a pagamento) di nuova finanza presso il sistema bancario”.“Ma non solo – continua Cinzia Fabris - questo documento ha creato una enormità di problemi anche ai nostri artigiani a partire dal settore delle costruzioni, che già vive una crisi profonda, fino alle subforniture e forniture delle manifatturiere. Il D.U.R.C., infatti, rappresentava uno strumento che i grandi machi utilizzavano in modo improprio penalizzando i piccoli fornitori e subfornitori. Un alibi che, nel mondo della committenza, permetteva a molti brand importanti di sfruttare le indicazioni presenti nel documento di regolarità contributiva per sfruttare il lavoro delle nostre eccellenze artigiane con riconoscimenti orari irrisori rispetto alla qualità e al valore delle prestazioni ricevute”. “Un intervento – conclude Cinzia Fabris – che elimina un importante aggravio che pesava sul lavoro e sullo sviluppo delle nostre imprese”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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