Renzi e Padoan, animali da palcoscenico ospiti di Barbara D'Urso e Lucia Annunziata
Domenica 19 Ottobre 2014 alle 18:49 | 0 commenti
Oggi il ministro Padoan intervistato da Lucia Annunziata (In mezz'ora, Rai3) ha annunciato che si creeranno 800 mila posti di lavoro in tre anni grazie agli sgravi alle imprese. La nuova legge di stabilità della quale conosciamo i titoli delle diapositive dello show renziano e che verrà , forse, definita nei prossimi giorni non prevede grosse novità rispetto al passato. È rivolta a togliere tasse ai più ricchi (quelli che ne pagano già poche, quando lo fanno) e a trasformare questi minori introiti in maggiori spese per i contribuenti onesti e minori servizi per i cittadini.
Non si pensa che, forse, i posti di lavoro potranno aumentare solo se ci sarà più lavoro, se si eviterà con ogni mezzo di chiudere le fabbriche, se si ricostruirà il tessuto industriale del nostro paese divorato da una politica miope che ha privilegiato le privatizzazioni e non ha impedito ai "bravi imprenditori" e ai "capitani coraggiosi" di devastare qualsiasi cosa potesse portare loro maggiore profitto? Non si crede, forse, che il ruolo dello Stato in economia non può limitarsi a stare a guardare quello che fanno i capitalisti senza intervenire se non con sgravi, condoni, scudi fiscali che favoriscono quelli meno onesti? Non ci si è resi conto che la politica liberista che è stata sposata dai governi di questi ultimi decenni ha provocato i disastri che oggi stiamo subendo e che sarebbe ora di cambiare totalmente modello di sviluppo? No, si continua a percorrere le stesse strade e a fare annunci di cose di là da venire, fidando nella provvidenza che farà prima o poi finire la crisi. Una politica vecchia, la stessa che ha provocato la crisi viene adottata per risolverla. È una soluzione poco credibile e sbagliata.
Oggi Matteo Renzi è apparso nella trasmissione di Canale5 condotta da Barbara D'Urso. Un colloquio, più che un'intervista, tra due "vecchi amici" che si danno del tu, forse per apparire giovani e simpatici. La conduttrice ha fatto domande che sembravano concordate condite da sorrisi, ammiccamenti, convinto assenso alle risposte di Renzi evidenziate dalla testa che andava su e giù. Renzi, con atteggiamento studiato e una mimica facciale di circostanza, rispondeva facendo apparire tutta la sua partecipazione di fronte alle testimonianze registrate di chi aveva perso tutto nelle recenti inondazioni (da Genova a Parma, alla Toscana). Del resto quella di Barbara D'Urso è una trasmissione che si basa sulla lacrima alla ricerca della massima "audience" proprio sulla sofferenza (altrui). Ad un certo punto Renzi ha annunciato che verranno dati 80 euro alle neo-mamme per tre anni e si è "indignato" per i previsti tagli alla sanità ("è una vergogna parlarne", ha affermato) che sono, invece, molto probabili se non sicuri visto che parecchi miliardi verranno tolti alle regioni.
Insomma, annunci di qualcosa che viene promessa per risolvere i problemi del paese. Gli 800 mila posti di lavoro annunciati da Padoan assomigliano molto al milione promesso da Berlusconi e gli annunci di Renzi sono sempre più simili a quelli berlusconiane (qualcuno si ricorda delle dentiere promesse nelle ultime campagne elettorali proprio da Berlusconi?). Quello che viene spontaneo rimarcare è che queste apparizioni di Renzi e dei suoi ministri hanno tutta l'aria di spot di una campagna elettorale infinita, basata sulla necessità di ottenere consenso sfruttando la credulità dei cittadini, ormai ridotti al ruolo di spettatori. Per risolvere i problemi del paese, problemi creati anche da chi oggi appoggia il governo Renzi, c'è bisogno di statisti che guardino al di là della convenienza personale immediata. Non bastano annunci "alla Berlusconi" fatti da "animali da palcoscenico" che sono solo un po' più giovani del modello originale. Delle promesse berlusconiane stiamo subendo i risultati.
Non si ripeta l'errore di credere agli annunci di chi continua a proporre un sistema fallimentare e si cambi decisamente e radicalmente modello di sviluppo.
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