Regioni, Zaia: "dal governo atto di forza centralista"
Martedi 9 Ottobre 2012 alle 23:24 | 0 commenti
Luca Zaia, Regione Veneto - Monti tradisce le indicazioni di quell'Europa che tanto gli piace. Si torna ai governi statalisti".
"Quest'ultimo atto di forza del Governo Monti e degli altri suoi professori è l'ennesima conferma che questo Paese, oggi, è guidato da una pervicace tendenza centralista. Dietro l'alibi di scandali purtroppo esecrabili si nasconde l'intenzione reale di riportare l'Italia addirittura all'era geologica precedente al 1970".
Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando l'intervento del Governo in materia di riforma del titolo quinto della Costituzione.
"Si è agevolata e probabilmente alimentata - aggiunge Zaia - una comunicazione che ha travalicato talvolta le porte del reale e talora del ridicolo, com'è accaduto per il Veneto che, dall'essere la Regione più virtuosa sulle auto blu, è stata fatta passare per la regina di ogni spreco. Ancora, con intenzione malevola siamo stati tacciati di gestione ‘allegra' sulle sedi estere, quando, anche su questo fronte, avevamo e abbiamo tutte le carte in regola. Mi chiedo a questo punto perché il Governo Monti non abbia il coraggio di chiudere le Regioni che vede come ostacolo al suo disegno restauratore".
"Se davvero sono Enti inutili - prosegue Zaia - il Governo avrebbe il dovere di non imporre palliativi offensivi, che semplicemente diminuiscono l'efficacia dell'azione amministrativa in sede territoriale. Questo stare in mezzo al guado non è forse uno spreco?"
Secondo Zaia, "va ricordato come l'insediamento del professor Monti avvenne per tagliare i rami secchi ministeriali e le auto blu romane. E' invece verificabile come lor signori non siano riusciti a risparmiare neanche un euro rispetto al ‘Minotauro' romano, che evidentemente è più forte di ogni altra considerazione".
"Ma vado a rigor di logica - prosegue Zaia: se sulle materie concorrenti la potestà legislativa è davvero delle Regioni, allora non ha senso riaccentrare e centralizzare nuovamente ogni funzione ai burocrati capitolini. Se invece si ritiene di dover andare contro la storia per ritornare ai governi di stampo borbonico, allora si devono chiudere le Regioni definitivamente".
"Purtroppo - conclude Zaia - rilevo che in Italia è in atto un movimento neocentralista e statalista, conservatore e capace di una straordinaria forza di manipolazione. Tutto ciò è in controtendenza anche rispetto a quel che si vede in quell'Europa che a Monti piace tanto, ai trattati europei, a cominciare da quello di Lisbona, che promuovono il decentramento, e ai movimenti popolari che stanno cercando di realizzare una forte transizione per un'Europa dei Popoli e della Regioni. Questa, e non la restaurazione del vecchio regime, sarebbe la strada nuova che un Governo che avesse a cuore il futuro, il progresso e il bene del popolo dovrebbe percorrere".
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