Regione esclusa dalle parti civili al processo BPVi: lo sdegno di Pd, 5 Stelle, LeU e IiC
Lunedi 17 Dicembre 2018 alle 17:35 | 0 commenti
“Non si può commettere una leggerezza del genere, soprattutto su un caso così grave che coinvolge migliaia di veneti. Se questa è la sbandierata efficienza della Regione, c’è poco da stare allegri. È una gran figuracciaâ€. Non usa giri di parole il consigliere del Partito Democratico Claudio Sinigaglia, a proposito dell’esclusione della Regione dal processo per il danno ai risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza, dove Palazzo Balbi si era costituito parte civile.Â
“Avrebbe dovuto farlo ma si è svegliata tardi- sottolinea Sinigaglia, che era anche il rappresentante dem nella Commissione speciale di inchiesta sulle banche in Consiglio regionale - visto che per i giudici il termine ultimo era il primo dicembreâ€. Sorprende che si possa commettere un errore del genere, su un tema tanto importante e sempre sotto la luce dei riflettori. Spero sia un caso, ma resta la sensazione che questa vicenda, nella sua globalità , non sia stata affrontata da Zaia e dalla sua maggioranza con la dovuta attenzione. Gli esempi sono diversi, dalla relazione finale della Commissione banche approvata in in tutta fretta senza sottolineare in conferenza stampa le responsabilità degli amministratori e del management dei due istituti veneti scaricando tutto sui mancati controlli degli organi di vigilanza, fino all’ultima manovra finanziaria statale, dove è previsto il rimborso per i truffati solo fino al tetto massimo del 30 per cento. Avevamo presentato un ordine del giorno che impegnasse la Giunta ad attivarsi per tutelare i risparmiatori, ma è stato bocciatoâ€.
 “La Regione fa la voce grossa, ma poi non riesce neppure a costituirsi parte civile nel processo per i danni causati dalla Banca Popolare di Vicenza a decine di migliaia di veneti. Il 30 giugno del 2016, il Consiglio regionale ha votato all’unanimità una relazione che impegnava Zaia a costituire la Regione parte civile in questo procedimento: ma dopo due anni e mezzo, la Regione non è riuscita a mantenere la promessa, che era stata votata anche dai propri rappresentantiâ€. Queste le affermazioni dei consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle, i quali ricordano che “Il Movimento ha pagato di tasca propria, tagliando i nostri stipendi, il ricorso alla Corte di Giustizia europea per i diritti dell’uomo dei cittadini truffati. Il Governo nazionale ha trovato un miliardo e mezzo per i rimborsi ma ora emerge come la Regione non è riuscita a rispettare i termini per costituirsi parte civile nel processoâ€. “Una Regione che promette e ruggisce, ma che poi miagola e balbetta quando è il momento di rivalersi su chi ha sbagliato e di difendere i propri cittadini – ribadiscono gli esponenti Pentastellati - Un governo regionale debole con i forti, che trova sempre qualcuno da incolpare quando le cose si mettono maleâ€. “A conti fatti è un vero peccato che la Regione esca così dal processo- concludono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle - un brutto segnale, questo, per i cittadini e per le persone che sono finite nel tritacarne delle Banche venete. Li hanno lasciati soli, ma con loro ci siamo da sempre noi del Movimento 5 Stelle, e lo abbiamo dimostrato con i fattiâ€.Â
«Avevano promesso ai risparmiatori delle popolari che sarebbero stati alla loro parte. Si erano impegnati anche in Consiglio regionale, con una mozione bipartisan approvata all'unanimità . "Dimenticandosi" di presentare la richiesta di costituzione di parte civile nel processo contro la Banca Popolare di Vicenza mostrano il loro vero volto: per la maggioranza che governa la Regione, le responsabilità sono solo di Consob e di Banca d'Italia e mai dei cda delle banche venete». Così i consiglieri regionali Piero Ruzzante (Liberi E Uguali) e Patrizia Bartelle (Italia In Comune). «È una cosa vergognosa – attacca Ruzzante – ed un errore clamoroso. È grave che la Regione Veneto non si costituisca parte civile nel processo contro gli ex amministratori di BpVi». «Dopo ben due commissioni d'inchiesta sulle banche è veramente inspiegabile e ingiustificabile che la costituzione di parte civile sia stata presentata in ritardo – sottolinea Bartelle – altri enti, come il Comune di Vicenza, l'hanno presentata subito all'apertura del dibattimento. Lo stesso avrebbe dovuto fare la Regione, se chi governa avesse voluto onorare gli impegni nei confronti dei risparmiatori e del Consiglio regionale che aveva approvato all'unanimità una mozione con questo indirizzo». Ruzzante e Bartelle hanno depositato nella mattinata di oggi un interrogazione al Presidente della Giunta regionale "per sapere quali sono le motivazioni che hanno condotto la Regione del Veneto ad arrivare con ritardo alla costituzione di parte civile" nel processo contro la Banca Popolare di Vicenza.Â
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