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Referendum per l'Indipendenza Veneta: Zaia dice sì, la palla ora passa al consiglio regionale

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 6 Settembre 2012 alle 18:34 | 0 commenti

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Indipendenza Veneta  -  Si preannuncia un autunno molto caldo della politica veneta, almeno a giudicare dai movimenti di rilevanza istituzionale che hanno interessato la regione Veneto in agosto. Come noto, una delegazione di Indipendenza Veneta guidata dal segretario Lodovico Pizzati lo scorso 22 maggio ha presentato direttamente nelle mani del governatore del Veneto una petizione popolare per indire un referendum per l'indipendenza veneta, supportata da 20.000 firme di cittadini veneti che hanno in tal modo dimostrato la propria volontà al massimo organo della regione.

Lo scorso 10 agosto il governatore Zaia ha quindi informato Indipendenza Veneta di aver concluso la prima fase di analisi della questione e di aver passato la palla direttamente al consiglio regionale per procedere negli approfondimenti necessari per indire il referendum che segnerà il passaggio fondamentale per l'indipendenza.
Giunti a questo punto, il percorso istituzionale per l'indipendenza è chiaro e limpido: come noto, infatti, il combinato degli articoli 26 e 27 del nuovo statuto regionale (entrato in vigore il 18 aprile scorso con legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1), permette l'organizzazione di un referendum per l'indipendenza in ottemperanza con quanto previsto dall'art. 10 della costituzione che prevede che l'ordinamento giuridico italiano si conformi alle norme del diritto internazionale, tra le quali il patto di New York (legge 881 del 1977) - che stabilisce l'inalienabilità del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto - e la convenzione di Vienna del 1978, in tema di successione degli stati rispetto ai trattati, entrata in vigore nel 1996, che regola le modalità di subentro di nuovi stati indipendenti che si vengono a creare come avverrebbe, ad esempio, in virtù di un referendum per l'indipendenza veneta indetto dalla regione Veneto.
Nulla osta quindi da un punto di vista giuridico e politico affinché la regione Veneto indica senza indugio un referendum per l'indipendenza del Veneto.
A dire il vero tale referendum non avrebbe impatto nemmeno sugli obblighi costituzionali, in quanto la disposizione degli effetti politici del referendum non avverrebbe per tramite del referendum stesso, ma per tramite di una dichiarazione di indipendenza che dovrebbe essere fatta in un momento successivo dal consiglio regionale del Veneto, riunito in assemblea solenne, che prenda atto e dia esecuzione alla volontà espressa dal Popolo Veneto.
È sempre più chiaro pertanto che oggi per poter organizzare un referendum per l'indipendenza non mancano più i presupposti giuridici, ma solo ed esclusivamente la volontà politica di indirlo. E la volontà politica del consiglio regionale e in primis del suo presidente la scopriremo ben presto, in conseguenza dell'azione del governatore del Veneto che li chiama ad assumersi le proprie responsabilità istituzionali.
Indipendenza Veneta continuerà ora ad esercitare con ancora maggiore determinazione la propria pressione politica sulla classe politica veneta, che ha il compito storico di affrancarsi dal patto di vassallaggio e servitù nei confronti della casta politica italiana, affinché il consiglio regionale dia voce ai cittadini veneti e permetta loro di esercitare il proprio diritto precostituzionale di esprimersi sull'indipendenza del Veneto tramite referendum.
Possiamo quindi essere certi che grazie alla vittoria che seguirà in tale referendum, il Veneto a breve sarà un nuovo membro dell'Unione Europea, con pari diritto di parola e di voto al cospetto di tutti gli altri stati europei indipendenti.
È il minimo che ci meritiamo, come cittadini veneti e come Popolo che vuole tornare ad essere un protagonista di pace e libertà per affrontare le sfide della modernità nel mondo.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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