Referendum, lettera di Renzi agli italiani all'estero. Giorgio Langella: "prove tecniche di regime"
Domenica 13 Novembre 2016 alle 16:34 | 0 commenti
Giorgio Langella, segretario PCI Veneto
Prove tecniche di regime. Renzi manda una lettera di propaganda ai quattro milioni di italiani all'estero per invitarli a votare Sì al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. La firma non si sa bene se come presidente del consiglio o segretario del Pd. Ricordate la brochure di Berlusconi di qualche tempo fa? Quella con le fotografie di famiglia? Oggi la storia si ripete con la missiva di Renzi che, secondo quanto affermato da Maria Elena Boschi, arriva agli elettori che risiedono all'estero contemporaneamente con la scheda elettorale.
Un fatto certamente inquietante che supera il confine che dovrebbe separare le regole democratiche dalla prevaricazione di regime.
Questa azione è una ulteriore dimostrazione di come Renzi e complici vari intendono trasformare la democrazia del nostro paese in una sorta di dittatura “dell'uomo solo al comandoâ€, sia esso effettivamente il capo di una compagine o anche solo il prestanome di chi controlla il potere da dietro le quinte. Ogni segnale che fornisce il governo Renzi, ogni “riforma†costituzionale o meno, ogni decreto o legge sulla quale pone la fiducia, vanno nella direzione di rendere definitivamente inattuabili i principi della Costituzione.
Dalla sovranità che appartiene al popolo e che sarà nelle mani di pochi oligarchi, al diritto a un lavoro garantito, sicuro e giustamente retribuito cancellato di fatto dal “jobs actâ€, dal diritto alla salute trasformato in un privilegio solo per chi ha le possibilità economiche di accedere alle cure necessarie, al diritto all'istruzione pubblica negato da leggi come la “buona scuolaâ€. E si potrebbe continuare.
Il 4 dicembre non solo è giusto ma è utile e necessario votare NO alla pessima controriforma costituzionale “scritta†dal governo sotto dettatura di grandi potentati economico-finanziari come J.P. Morgan che considerano la nostra Costituzione un “impedimento†perché garantisce diritti a chi lavora e permette la protesta. Una controriforma che riprende quanto contenuto nel “Piano di rinascita democratica†della P2 di Licio Gelli. Una controriforma imposta, confusa, incomprensibile nella forma e pericolosa nella sostanza.
Abbiamo gli occhi per vedere quello che sta succedendo, non chiudiamoli né giriamoci dall'altra parte. Opponiamoci alla protervia e all'arroganza di chi si è insediato al governo con l'obiettivo di trasformare la Costituzione in una legge ordinaria che fa gli interessi di chi detiene il potere.
Bisogna votare NO semplicemente perché non si può restare indifferenti di fronte al pericolo di perdere sovranità popolare in cambio di un'ipotetica “governabilità †che non ha nulla di democratico perché controllata e gestita da un'oligarchia che fa solo i propri interessi.
Non si può accettare di sottostare ai ricatti governativi che prevedono terribili conseguenze qualora non fosse confermata la controriforma scritta da Boschi, Renzi e Verdini.
Votiamo NO perché la nostra Costituzione antifascista nata dalla Resistenza deve, finalmente, essere attuata.Accedi per inserire un commento
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