Referendum indipendenza Veneto, Rigon: in Consiglio chi ha paura della democrazia?
Venerdi 27 Settembre 2013 alle 12:01 | 0 commenti
Carlo Rigon, segretario sez. di Vicenza Lega Nord-Liga Veneta - “Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perchè tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente.†Così recita un celebre aforisma di Voltaire, spesso utilizzato quale paradigma del più alto concetto di democrazia. Spiace constatare che tale paradigma non abbia trovato casa nel Consiglio Comunale di giovedì a Vicenza, in occasione del voto sull’ordine del giorno riguardante l’ipotesi di referendum per l’indipendenza del Veneto.
Malgrado il generoso prodigarsi della consigliera Bastianello per spiegare come
l’oggetto non fosse il favore o meno all’ipotesi indipendentista bensì si chiedesse al
consiglio di esprimersi, qualora la Regione individui una strada percorribile sotto il
profilo della legittimità , a favore di una consultazione popolare sul tema, la
discussione è scivolata irrimediabilmente dal piano democratico a quello ideologico.
Ed in questo ambito destano stupore alcune delle posizioni emerse; non mi riferisco
tanto a quella della Civica Variati, che ha perlomeno abbozzato un analisi del
documento proposto, ne a quella cerchiobottista del PdL (pardon, Forza Italia)
contraria a parole ma assente dall’aula al momento del voto.
Ciò che ha stupito nel dibattito di ieri è la posizione di un Pd che si dichiara
federalista, ma il cui capogruppo si scaglia contro la riforma dell’articolo V della
costituzione modificato in senso “autonomista†dal suo stesso partito un decennio fa;
stupisce che i teorici della webdemocrazia a 5 stelle scoprano di avere dei tabù ed un
campo democratico un po’ ristretto; stupisce infine che quell’area politica che ha
fortemente voluto ed effettuato un referendum comunale anticostituzionale (in
quanto la difesa e le forze armate, nonché i rapporti internazionali, sono materie di
competenza esclusiva dello stato) non abbia dimostrato altrettanto coraggio
democratico nell’affrontare una consultazione di cui legittimamente possono non
condividere le finalità .
A costoro voglio ricordare che la democrazia non è un semplice vessillo da sventolare
nelle insegne di un partito o nei comizi di quartiere, ma è il massimo valore su cui si
fonda la nostra società e come tale va difeso, non umiliato cercando di silenziarne i
contenuti non graditi. E a Vicenza, su questo tema, la vera democrazia è stata
umiliata.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.