Botta e risposta sul referendum per il Veneto autonomo. Laura Puppato: "è una beffa". Bottacin: "i veneti credono a lei o a Zaia?"
Lunedi 24 Aprile 2017 alle 20:12 | 0 commenti
Autonomia Veneto, Laura Puppato: "Il referendum è una beffa, nessuna legittimazione"
"Le parole di Luca Zaia sono gravi, parlare di un nemico comune di tutti i Veneti e identificarlo in Roma, è inaccettabile e dimostra ancora un volta la totale assenza del senso delle istituzioni da parte del nostro Governatore, che alza la voce sperando di celare i tanti errori della sua giunta, a partire dalla Pedemontana, passando per la sanità e i disastri ambientali". Lo dice, commentando la conferenza stampa di Luca Zaia, Laura Puppato che aggiunge: "Questo referendum è semplicemente un inutile dispendio di fondi ed energia, una sorta di iniziativa di marketing a cui stanno abboccando in troppi"
"Che i Veneti votino sì o no - continua Puppato - o scrivano qualsiasi altra cosa sulla scheda elettorale, non cambierà assolutamente nulla, perché il presidente della regione Veneto ha già ora la capacità e la possibilità di negoziare con il Governo l'autonomia prevista dalla Costituzione vigente all'art. 116, deleghe ottenute grazie al federalismo inserito nel 2001 dal governo di centro-sinistra. Chiediamoci perché ciò non sia accaduto già oltre un anno fa quando il Governo nazionale si è detto disponibile ad attivare il negoziato - ha aggiunto Puppato - l'unica domanda utile sarebbe chiedere perché Zaia non abbia iniziato il percorso già delineato e possibile per ottenere l'autonomia nelle materie che ritenga utili. L'occasione vera di cambiare la struttura dello Stato l'abbiamo avuta a dicembre 2016, con l'inserimento di ulteriori condizioni di autonomia ma paradossalmente, Zaia ha combattuto per conservare lo status quo, oggi invece coglie il bisogno di uno spot elettorale da far pagare a tutti i Veneti. Partire dagli obiettivi e non da un principio astratto o da una semplice rivendicazione fine a se stessa, questo è il dovere di chi governa con sano realismo e capacità di visione" ha concluso la sentrice del PD a cyui replica prontamente l'assessore leghista Giampaolo Bottacin nella sua nota.
Referendum autonomia, Bottacin a Puppato: "si chieda se i veneti credono di più a lei o a Zaia"
"Puppato dice che le parole di Zaia sono gravi: certo che le sono, nel senso di pesanti come macigni, data l'importanza che il referendum avrà per il Veneto e per i veneti. Le parole della Puppato invece sono tragiche e lasciano trasparire la solita arroganza di chi cerca, peraltro senza riuscirci, di svilire le iniziative degli altri, soprattutto quelle che hanno un grande consenso popolare come il riconoscimento dell'autonomia per la nostra Regione. Faccia un bel bagno di umiltà la senatrice del PD e verifichi cosa davvero pensano i veneti sulla possibilità di potersi finalmente esprimere in un referendum per vedere loro riconosciuti gli stessi diritti che hanno le popolazioni di Trento e Bolzano. Magari scoprirà che i nostri corregionali credono di più a Zaia che a lei".
Risponde così l'assessore veneto Gianpaolo Bottacin alla senatrice Laura Puppato che ha definito inutile la consultazione sull'autonomia del Veneto che si terrà il prossimo 22 ottobre e di cui oggi il presidente Luca Zaia ha firmato il decreto di indizione del referendum consultivo.
"La Puppato non perde occasione per fare figuracce - prosegue Bottacin -, sollecitando con le sue improvvide uscite la memoria delle malefatte del suo partito proprio in materia di consultazioni popolari. Si è già dimenticata la senatrice, o fa finta di non ricordare, proprio lei che afferma di essere esperta in materia ambientale, come andò a finire il referendum sull'acqua? Che gli italiani votarono perché rimanesse pubblica e i governi di sinistra la privatizzarono, calpestando la volontà espressa dai cittadini. È questo che lei immagina accadrà anche per l'autonomia del Veneto? La Puppato dice che il governo voleva trattare con noi maggiori competenze: non è forse lo stesso governo che il 4 dicembre scorso con uno sgangherato referendum voleva ridurre le competenze delle Regioni da 19 a 6? Grande è la confusione sotto il cielo della sinistra, avrebbe detto l'amato (dalla Puppato) Mao Tse-tung".
"Farebbe bene a preoccuparsi la Puppato che un simile atteggiamento dittatoriale da parte di un partito, che per di più si chiama democratico, non si ripeta anche di fronte all'esito del referendum di ottobre, perché i veneti non sono più disposti ad accettare in silenzio i soprusi di Roma e di chi governa maldestramente il nostro Paese".
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