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Reato di omicidio stradale, il parere Aduc: un'altra legge inutile. Anche se parla alla pancia di poveri genitori colpiti da morti

Di Edoardo Pepe Domenica 1 Novembre 2015 alle 12:58 | 0 commenti

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La Camera dei deputati ha approvato la legge che ha istituito il reato di omicidio stradale. Ora va al Senato. Noi crediamo sia una legge inutile, quindi nuovi soldi pubblici buttati dalla finestra per cercare di far fronte ad alcuni fenomeni, ma con risultato altamente prevedibili vicino allo zero. Inasprire le pene dell'ordinamento penale per scoraggiare le persone a farsi male e a fare male ad altri. È questo l'obiettivo, umano per carità, degli entusiasti in merito, tra cui molti, poveri, genitori di vittime vicentine. Abbiamo interellato al riguardo Vincenzo Donvito, presidente Aduc , Associazione per i diritti degli utenti e consumatori.

In un periodo di de-carcerazione di diversi reati e la sostituzione di pene detentive con quelle pecuniarie, dovrebbe sembrare strano, ma il nostro Paese continua ad essere avvezzo a levate di scudi e di leggi basandosi più sul basso ventre che sulla testa. «Noi crediamo che le leggi in merito ci siano e hanno bisogno solo di essere applicate - ci dice Vincenzo Donvito -. Certo, se queste pene fossero inasprite non ci sarebbe un danno diretto, ma ci preoccupa l'enormità del danno indiretto».
Mancanza di danno diretto. Con la pena inasprita, qualche animo agitato si calmerebbe e si illuderebbe; ma, al pari di quelli che vogliono la pena di morte per chi traffica in droghe illegali e lo stupro e la violenza su minori e i soggetti più deboli, dovranno prendere atto che gli umani continuano imperterriti a far male agli altri: vuoi perché la posta in gioco è alta, vuoi perché la natura umana ha comunque queste caratteristiche cosiddette depravate... nonostante le terribili pene.
Nuovo danno indiretto. Pesa su tutta la comunità: l'impegno e i costi su una cosa inutile e la violenza che si fa alle leggi costituzionali. «La legge in sé non regge - continua Vincenzo Donvito -. Sarebbe il caso -improbabile pur se già previsto dalla legge- di chi, dopo essersi ubriacato o drogato, si mette volutamente al volante con l'intento di ammazzare qualcuno; trasformare la colpa (reato commesso ma non voluto) in dolo (reato che si è appositamente voluto commettere) è incostituzionale e viola i più elementari principi del diritto della tradizione giuridica occidentale: sorgerebbe una sorta di responsabilità oggettiva che contraddice i principi garantisti della Costituzione in materia penale».
La sicurezza stradale ovviamente interessa tutti, ma crediamo sia più importante la prevenzione che la repressione (inutile e dannosa nel caso di specie). Certamente è prevenzione anche la paura della sanzione, ma solo molto limitatamente (quella già in vigore, tra l'altro, ci sembra notevole). Siamo fanalino di coda in Europa in materia di controlli stradali, e non per l'assenza di norme severe. Prevenzione, cioè:
- maggior numero di forze di polizia per strada: gli automatismi -autovelox, fotored, telecamere varie- oggi sempre più diffusi, non sono sufficienti, la presenza fisica dell'agente continua ad essere il miglior deterrente e una maggiore certezza di applicazione del codice. Inoltre, l'abuso di questi automatismi da parte delle amministrazioni per fare cassa non è certo istruttivo e, quindi, non crea consapevolezza di un'amministrazione amica del cittadino che -di conseguenza- si ingegna sempre di più per non "farsi fregare".
- migliori infrastrutture e, soprattutto, migliore e continua manutenzione delle stesse. Per fare solo un esempio buche e manto stradale disastrato sono una delle principali cause degli incidenti.
Certamente questo comporta una maggiore disponibilità economica sia dell'amministrazione nazionale che locale, mentre inasprire le pene no (in apparenza e all'inizio, ma con costi culturali giganteschi). Ma siamo sicuri che non valga la pena fare investimenti economici in merito, viste le disastrose ricadute economiche che il perdurare dell'attuale situazione provoca: sanità pubblica, spese e tempi individuali, mobilità pubblica e privata, etc?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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