Opinioni | Quotidiano |

"Ravanelli" rossi fuori e bianchi dentro

Di Citizen Writers Martedi 24 Dicembre 2013 alle 12:06 | 0 commenti

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Riceviamo da Luc Thibault e pubblichiamo - Per mesi il ‘faccione fotogenico’ di Maurizio Landini ha imperversato nelle trasmissioni televisive di tutti gli orientamenti politici, battendo forse il record di Renata Polverini, rapito da una popolarità costruita sulla presunta radicalità delle posizioni della ‘sua’ Fiom. Poi, nonostante a parole si scontrasse con la sua confederazione, Landini non ha voluto rompere veramente con la ex-socialista Camusso e, alla luce degli ultimi fatti, probabilmente non ha mai avuto questa intenzione.

Landini ha preso schiaffi a ripetizione da Marchionne ululando alla luna ma senza essere coerente con le posizioni che evocava continuamente. Allora ha ingranato la retromarcia e, come primo atto, è passato all'epurazione della sinistra interna e all'isolamento di qualsiasi dissenso dentro la Fiom. A stretto giro è seguito il riavvicinamento alla politica, con l'elezione del numero due della Fiom Airaudo nei banchi di SEL; pronti a entrare al governo, ma gli è andata male.

Infine la svolta decisiva verso centro, per proporsi come guida di tutta la CGIL nel prossimo congresso, contro la Camusso, ma nella stessa maggioranza. Lo scorso 23 maggio il Comitato Centrale Fiom, con 77 voti contro 11, ha approvato un documento che dà il via libera al nuovo accordo sulla rappresentanza predisposto da Camusso, da Bonanni, da Angeletti e dalla Confindustria di Squinzi.

Un accordo che imporrà contratti non contestabili, limiterà le libertà dei lavoratori, la democrazia sui posti di lavoro e il diritto di sciopero

Ora Maurizio Landini è nudo. Basta con i falsi miti di una certa sinistra. Costruire il sindacato indipendente e conflittuale che serve ai lavoratori, come sta facendo l’USB, non è più una opzione possibile, ma l'unica possibilità per i lavoratori di ricostruire una rappresentanza libera e democratica.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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