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Rai col nuovo CDA, Aduc: "E ora? Come prima..."

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 5 Luglio 2012 alle 23:40 | 0 commenti

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Vincenzo Donvito, presidente Aduc  -  E' stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione (CDA) della Rai. Da tempo se ne parlava in modo particolare per il metodo con cui si arriva a questa scelta da parte della commissiona parlamentare di vigilanza, metodo che non potrebbe essere altrimenti visto che i componenti di detta commissione sono nominati dal Parlamento non per meriti ma per mera spartizione rispetto alla composizione del Parlamento stesso. Così era, così e' e, salvo modifiche radicali, così sara'. 

A nostro avviso a nulla valgono le singole professionalita' dei nominati (quando ci sono) fintanto che il metodo di nomina sara' questo; perche' i partiti dovrebbero fare altrimenti? Perche' stupirsi se il sen. Paolo Amato (Pdl) e' stato buttato fuori dalla commissione dai suoi capi in collera con lui per il voto difforme rispetto alle indicazioni del suo partito; non solo, ma buttato fuori con tanto di gogna mediatica basata su falsita' (si e' dimesso dal partito, etc), in per  fetto stile fascista/stalinista.

Registriamo per l'ennesima volta che l'informazione e l'intrattenimento di Stato e' in mano a questa gente. Fare la voce grossa in nome di pluralita' e partecipazione, come fanno alcuni partiti per avere posti migliori nella spartizione, copre di ridicolo i medesimi vocianti.

E intanto i contribuenti continueranno a pagare l'imposta piu' odiata, il cosiddetto canone/abbonamento. Mentre le migliaia di giornalisti, shoman e tecnici che rendono possibile la produzione dell'emittente di Stato, continueranno a percepire stipendi di cui (nonostante una legge imponga il contrario) noi contribuenti non possiamo esserne edotti.

L'on. Benedetto Della Vedova dice che se si va avanti cosi' la Rai finisce come Alitalia... troppo buono l'onorevole dei finiani: a nostro avviso la Rai e' gia' Alitalia nella quotidianita' grazie al pagamento dell'imposta/canone: come i contribuenti hanno pagato l'incapacita' dei boiardi di Stato nella gestione del vettore aereo nazionale, risolvendo i debiti della vecchia gestione e pagando per la capitalizzazione della nuova, ogni famiglia italiana per la Rai e' costretta a fiscalmente contribuire ogni anno alle spese da nababbi decise ed avvallate dal CDA di nomina parlamentare/partitica.

Metodi per venirne fuori ce ne sono a iosa, con cure dimagranti che farebbero bene all'informazione, all'intrattenimento ed alla economia. A partire dalla privatizzazione, si' da tutelare il patrimonio professionale esistente, fino all'indizione di gara d'appalto per l'informazione cosiddetta pubblica. Gara a cui, cosi' come -con difficolta'- e' in corso per esempio nei settori della telefonia e dell'energia, la Rai (privata) dovrebbe competere con altri soggetti per vincere la gara d'appalto. Una Rai (privata) che ovviamente non dovrebbe godere dell'imposta/canone, imposta che sara' a disposizione del vincitore e dovrebbe essere raccolta non come avviene oggi, ma dal cumulo fiscale (cosi' come -per esempio- gia' avviene per la fiscalita' che viene destinata alla radio di Stato: una percentuale della raccolta RC-auto).

Ma perche' questo accada, cosa dovrebbe succedere? Una rivoluzione! Senza questa e' solo continuita' con nomi e sorrisi diversi. Come si fanno le rivoluzioni nel 2012? Forse il metodo indicato in senso generale dal sen.Marcello Pera e fatto in parte proprio anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la costituente, potrebbe essere valutato. Ma con estrema urgenza, perche' i nuovi investiti di potere nel CDA non facciano a tempo a cristallizzare il proprio potere. A chi ci rivolgiamo? Non abbiamo scelta: al Parlamento e ai propri componenti. E' dura, viste le attuali performance che questa istituzione sta dando. Ma la democrazia se non e' difficile non e' democrazia, l'importante e' che quelli come noi tengano duro e non si vendano.

 

Qui il canale web dell'Aduc sulla Rai: http://tlc.aduc.it/rai/

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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