Quorum zero, Vicenza capoluogo: deleghiamo il potere alla gente
Giovedi 5 Luglio 2012 alle 15:41 | 1 commenti
Vicenza Capoluogo - Spiace che Poletto dichiari: "referendum, abolire il quorum è inaccettabile". Questa affermazione è legata a vecchi schemi di espressione della democrazia. I tempi sono cambiati, chi non se ne rende conto resta prigioniero del passato. I cittadini sono più maturi, esigenti, oltre che esasperati da una classe politica che fatica a rinnovarsi, e quelli che scelgono di impegnarsi, vogliono contare di più.
Probabilmente la democrazia diretta fa paura perché non può essere completamente "controllata" da chi gestisce il potere e dagli apparati dei partiti, i quali avvertono in essa il pericolo di vedersi sfilare dalle mani parte del potere in loro possesso. Noi invece crediamo che la democrazia diretta con una sempre più ampia partecipazione attiva e consapevole dei cittadini sia auspicabile e indispensabile. Non si tratta di sostituire completamente la democrazia rappresentativa. Non si svilisce nessun dogma contro la democrazia elettiva ma anzi, ampi spazi alla partecipazione servono a ridare fiducia anche alla democrazia rappresentativa. Avere paura del quorum zero per i referendum cittadini significa non avere fiducia dei cittadini stessi. La democrazia diretta aiuterà il politico eletto a tenere i piedi ben saldi tra la gente e ogni cittadino si sentirà maggiormente responsabile della cosa pubblica. Si dovrebbe inoltre riflettere prima di affermare che con il quorum zero c'è il rischio di "consegnare la decisione su temi importanti a minoranze organizzate" perché sul lato opposto l'esempio non è certo migliore visto che assistiamo continuamente a singoli politici che facendosi scudo della delega di rappresentanza ricevuta abusano del potere loro assegnato per decisioni nefande per tutta la comunità o ancor peggio per privilegi e arricchimenti personali. Altra affermazione non rispondente al vero è che senza quorum "qualsiasi minoranza consiliare di qualsiasi estrazione politica potrà usare il referendum per paralizzare l´attività amministrativa..", dato che il referendum per poter svolgersi dovrà prima essere richiesto con un congruo numero di firme. I partiti temono forse di aver perso la loro forza di mobilitazione, e quindi preferiscono non i coinvolgere i cittadini nelle loro scelte? Crediamo che saranno proprio i cittadini attivi, quelli che vogliono partecipare alla rinascita del nostro paese che indicheranno la strada ai partiti che faticosamente stentano ad ascoltare la loro base. Vicenza Capoluogo, fin dalla sua nascita 9 anni fa, ha lavorato per aumentare gli spazi di democrazia diretta. Ora abbiamo fatto la nostra parte perché nella bozza del nuovo Statuto Comunale sia inserita la possibilità di svolgere i referendum nelle diverse modalità (consultivo, abrogativo, proposito e abrogativo-propositivo), e auspichiamo che il consiglio abbia il coraggio dimostrato anche dal Sindaco di approvare un quorum zero.
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Beppino Mattiello
coordinatore vicentino del PSI-PSE