Quotidiano | Categorie: Sanità

Quali criteri usa l'Ipark per assumere? Li contesta l'Operatrice sanitaria Paola Salata. Per giunta senza gli stipendi già maturati

Di Giulia Biasia Giovedi 10 Dicembre 2015 alle 18:27 | 0 commenti

 

Dopo l'intervista sul "campo" a Germano Raniero, abbiamo avuto modo di parlare con Federico Martelletto, sindacalista USB, anche lui molto risentito per la situazione in cui si trovano gli OSS, e con Paola Salata, una delle operatrici che stavano occupando l'Ipab quest'oggi. La sua rabbia non va soltanto verso gli stipendi “fantasma”, ma anche verso la selezione del personale che è stata fatta.I criteri di assunzione dell'Ipark (per rendere i suoi servizi alla controllante Ipab dopo il "caso Bramasole")  non sono, per loro, del tutti chiari (così come non lo sarebbero i rapporti Ipab-Bramasole).

Secondo l'esclusa Paola Salata dalle selezionatrici venivano poste domande che non potevano valutare la competenza del lavoratore, perché, dice Paola, il lavoro o lo si sa o non lo si sa fare. Lei era brava, racconta, questo per testimonianza dei pazienti che seguiva. Eppure è stata lasciata a casa. Il dubbio che più l'attanaglia, però, è questo: perché la selezione non è stata fatta tra gli operatori che già lavoravano al S. Camillo? Perché si sono fatti colloqui anche a persone che erano “al di fuori” della struttura e che sono state, successivamente, assunte? Lei, come tutte le altre operatrici, vuole sapere perché non è stata presa (avrebbe potuto avere un contratto a tempo indeterminato). E, ovviamente, vuole anche i soldi che le spettano.

Sul perché della selezione allargata, però, sarebbe la legge ad imporlo, cara Paola.

Ma la legge dovrebbe anche consentire a Paola e alle colleghe ex Bramasole di ricevere il loro stipendio per il lavoro già fatto.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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