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Cis e Quero: lo stallo attuale lo conferma, era meglio riadottare il Ptcp

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 21 Aprile 2011 alle 12:57 | 0 commenti

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Matteo Quero, Partito Democratico  -  "Di fronte allo spettacolo di questi giorni, si conferma quello che Schneck non ha mai voluto ammettere: riadottare il Ptcp era ed è la soluzione migliore per evitare un'inutile perdita di tempo". Lo sostiene Matteo Quero, consigliere provinciale del Partito Democratico, in una nota.

"La Giunta Provinciale - ricorda Quero - sinora ha sempre bruscamente respinto questa idea, dicendo in sostanza che non c'era tempo da perdere. I fatti di questi giorni, però, con la maggioranza costretta ad un rinvio per cercare di superare le spaccature interne, hanno chiarito in modo definitivo chi è che sta facendo perdere tempo alla Provincia e a tutto il territorio vicentino. Con una ripubblicazione del Ptcp, la Provincia avrebbe potuto inviare in Regione un documento sorretto da un consenso più solido di quello che si troverà sul testo attuale. Con la risposta alle osservazioni, la Provincia ha introdotto modifiche sostanziali ai contenuti del Ptcp su nodi importanti come la copianificazione con gli enti locali, la localizzazione dei bacini idrogeologici e la normativa sui contesti figurativi. Con modifiche così profonde e rilevanti, il rischio è che la ripubblicazione sia richiesta dalla Regione: e non ora, ma al termine dell'iter con cui Venezia esaminerà le carte inviate da Palazzo Nievo. A quel punto sì che avremo perso inutilmente altro tempo. Non solo. Paradossalmente, visto e considerato che il caso Cis è il detonatore delle tensioni interne al centrodestra, una riadozione avrebbe ridotto anche le possibilità di scontri interni alla maggioranza, dato che un Ptcp ripubblicato avrebbe dovuto recepire quanto già approvato dalla Regione Veneto, cioè i piani urbanistici adottati dagli enti locali dopo il maggio 2010, incluso quindi anche il Pati dei comuni coinvolti nel progetto Cis".
"Prima che le divisioni interne al centrodestra - è l'invito di Quero - avvelenino definitivamente la discussione su un documento così importante per il futuro del territorio e dell'economia vicentini, è meglio che la Giunta provinciale si fermi. Meglio fare un passo indietro per farne due avanti, piuttosto che procedere lungo il sentiero infernale degli stalli politici, dei veti e controveti che nulla hanno a che fare con i reali interessi dei cittadini e del territorio".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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