Protezione civile o verde? Senza alcun dubbio da Legambiente diciamo verde, cioè parco
Lunedi 14 Marzo 2011 alle 23:04 | 0 commenti
In relazione al vostro articolo (su VicenzaPiù n. 209 pag 8 e 9) sull'uso dell'area ad est della base militare apparso sul numero scorso di Vicenzapiu, invio un nota di Legambiente Vicenza. Grazie. Valentina Dovigo
Protezione civile o verde? Senza alcun dubbio da Legambiente diciamo verde, cioè parco pubblico
Innanzitutto per coerenza con gli obiettivi e la progettualità della nostra associazione. Abbiamo sempre richiesto misure che portassero una maggior qualità della vita per i cittadini ed in linea con i miglior standards europei di vivibilità .
Non riteniamo il parco una compensazione, perchè una base militare è politicamente non-compensabile, riteniamo il parco una necessità della nostra città ; perchè siamo dentro un territorio fortemente urbanizzato, perchè l'ente locale deve saper contrastare la crescita diffusa e disordinata ed iniziare a giocare un ruolo nell'emergenza climatica in atto; perchè questo parco nasce da un percorso di partecipazione collettiva che ha visto alleati varie associazioni, movimenti e personalità da tempo impegnate per il futuro della nostra città .
Per quanto riguarda la sede delle strutture per la protezione civile, se abbiamo bisogno di razionalizzare ciò che attualmente è sparso in vari ambiti della provincia, una destinazione urbanistica è già stata proposta e tale va mantenuta, cercando il più possibile di riutilizzare manufatti già esistenti. O l'area di Laghetto appare più appetibile per altre future destinazioni urbanistiche? Non dobbiamo far fruttare le aree attualmente libere, ma costruire ciò che è utile e può servire alla collettività .
Anche se non sono mai stata entusiasta del nome, Parco della Pace, ora non è più una questione di nome, è una questione di sostanza, di passare rapidamente alla fase della progettualità . Condividiamo pertanto la richiesta di un consiglio comunale ad hoc, come primo ed indispensabile passo per delineare procedure, tempi e cifre, e farle conoscere ai cittadini e per iniziare un processo rispetto al quale tutta la cittadinanza possa essere un po' protagonista. Intendiamo dire: apriamo un dibattito su questo parco, su come potrebbe essere pensato e su come i cittadini a vari livelli possono rendersene "costruttori". Valutiamo i possibili esempi di progettazione partecipata, ragioniamo su concorsi di idee, interagiamo con il mondo del volontariato in grado di assumersi delle responsabilità anche operative, esploriamo i bandi europei, troviamo sinergie. Il percorso politico e tecnico per arrivare al parco non può tralasciare nessuna di queste strade. L'importante è iniziare.
Valentina Dovigo
Legambiente Vicenza
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