Legge sul testamento biologico approvata alla Camera, prospettiva liberticida
Mercoledi 13 Luglio 2011 alle 19:58 | 0 commenti
 
				
		Enzo Giordino, Coordinatore cittadino Futuro e Libertà Vicenza - Dopo un iter di oltre due anni, la Camera dei Deputati ha approvato ieri il disegno di legge sul cosiddetto testamento biologico, che ha avuto il primo via libera del Senato il 26 marzo del 2009. Mi permetto di ricordare che l'articolo 32 della Costituzione recita che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
E' evidente che un concetto così complesso come il rispetto della  persona umana non può in nessun modo essere "normalizzato" con una legge  dello Stato, soprattutto nel caso del testamento biologico, quando il  rispetto in questione è verso noi stessi.
Il cuore del provvedimento  approvato è l'articolo 3, in  cui si definiscono i "contenuti e limiti  della dichiarazione anticipata di trattamento" (Dat) e che in pratica  esclude la sospensione di alimentazione e idratazione artificiali, se  non in casi assolutamente eccezionali, nel momento in cui cioè il  paziente in stato terminale non è più in grado di assimilarle e quando  le stesse non risultino più efficaci, qualche esperto ha dichiarato che  in pratica si possono sospendere le cure solo a paziente deceduto. 
Nella  dichiarazione inoltre si potranno indicare solo "orientamenti" e non  più volontà precise, in sostanza la facoltà di autodeterminarsi viene  meno non trattandosi di un atto vincolante e che quindi può essere  disatteso nel momento in cui non si è più in grado di decidere per se  stessi.
Viene infine soppresso incomprensibilmente l'articolo 8, che  prevedeva il via libera del giudice tutelare e l'intervento di un  collegio di medici in caso di divergenza tra familiari e medico curante,  in assenza del fiduciario nominato precedentemente. E' chiaro che un  provvedimento del genere provocherà una miriade di ricorsi giudiziari  intasando le aule di tribunali, con cause fratricida proprio tra le  persone che in vita sono state le più care e le più vicine al paziente  terminale, come genitori, figli e coniugi, tralasciando colpevolmente i  conviventi more uxorio.
Francamente l'impostazione di questa legge  appare lo specchio di una maggioranza in perenne difficoltà, che si  ritrova compatta con l'unico obiettivo di sopravvivere, che ha perso  il  polso del paese e del sentire comune, talmente lontano dalla  prospettiva liberticida del provvedimento in questione che, nonostante  le lodi degli ambienti ecclesiastici, non si può negare.
Futuro e  Libertà per l'Italia rimane un partito aperto a qualsiasi opinione in  questioni etiche, anche e soprattutto fra i propri iscritti e  simpatizzanti, e proprio per questo giudica inaccettabile l'impronta di  una legge così invasiva ed irrispettosa delle fondamentali libertà  personali.
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