Programmi politici? No ciacole. Anche di Moretti e Possamai
Sabato 15 Novembre 2014 alle 19:37 | 0 commenti
Il grande fisico e filosofo americano P.W. Bridgman, (1882 -1961), premio Nobel nel 1946 e molto studiato in Italia dal vicentino Silvio Ceccato (1914-1997) e dal U. Curi dell'università di Padova, ebbe ruoli di primo piano in piena guerra fredda, quando firmò il manifesto B.Russel. A. Einstein nel 1955 nel quale si invitano gli Stati a cercare soluzioni pacifiche, tenendo conto dei danni che le armi nucleari potevano arrecare all'umanità .
La sua riflessione impostò l'analisi operazionale della scienza, esposta nel saggio La logica della fisica moderna del 1927. Il suo contributo riveste grande importanza perché sottolinea che i concetti, le definizioni vadano comprese attraverso una "sorta di smontaggio" delle operazioni costituenti, in modo da dare "ragione" di quanto viene detto. Molto spesso però ci si serve di definizioni/concetti di cui non si è in grado di dare spiegazione di ciò che li ha costituiti e pertanto il ragionamento di fonda su catene verbali aperte, un'unione arbitraria di concetti/definizioni che sembrano avere senso, perché esposte con le regole formali della grammatica, ma che non sono in grado di spiegare effettivamente quello che si sostiene, per carenza di informazione, di analisi. Queste catene verbali possono talora essere paragonate ai sofismi, ma più spesso altro non sono che "ciacole" direbbero i veneti.
Il luogo privilegiato ormai di questo modo di esprimersi e contemporaneamente di convincere, in realtà illudere, è quello della politica soprattutto di candidati che non conoscono gli argomenti di cui parlano, perché non sono non hanno di questi conoscenza delle operazioni costitutive e pertanto la loro non è un'espressione scientifica, ossia precisa, ma un parlare per sentito dire, perché il segretario/a gli ha preparato il discorso o l'articolo, come è accaduto all'avvocato Alessandra Moretti a proposito delle questione idrogeologiche. Imparata la parte, la recitano, sembra pure con convinzione. E' l'avvocato che difende chi sa essere colpevole, e ricorre ad artifici linguistici per farsi in ogni caso pagare la parcella, perché, dice, ho difeso chi dovevo difendere o, nel caso del politico, propagandato quello che era funzionale al mio essere eletto. Così alcuni politici, femmine e maschi, che inseguono non il bene comune da realizzare come bene civile, ma sono alla ricerca di prebende, nel Veneto diconsi careghe, fanno campagna elettorale prima di tutto con accordi di ogni genere nella linea pura del trasformismo politico, di cui sono maestri. Ad esempio prima hanno Letta, la prospettiva, poi la variano e si fanno renziani o di conseguenza seguaci di chi prima seguiva un Segretario e oggi un altro, come su Twitter ha fatto il capogruppo del PD di Vicenza, Giacomo Possamai. Poi, credendo di avere i numeri, rivestono di catene verbali aperte la loro campagna elettorale. Smascherarli è semplice, dato che parlano spesso di quello che non sanno, quindi: diamoci da fare ed eleggiamo persone serie e che abbiano posizioni politiche non ondivaghe e finalizzate solo a se stesso/stessa (par condicio).
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