Processo My Air.com, i sindacati: "Comportamenti improntati a farla franca"
Venerdi 5 Giugno 2015 alle 18:45 | 0 commenti
Si è svolta in Tribunale (Corte penale) a Vicenza per l'intera giornata di oggi la diciottesima udienza riguardante il processo My Air.com. Nel corso dell'udienza odierna si è proceduto all'esame di 9 testimoni della difesa di Luigi Agnolin: rappresentanti di Banche - Unicredit e Veneto Banca - Aeroporti, un ex dipendente e la figlia di Agnolin. I testimoni hanno riferito fatti e circostanze "che possiamo definire ininfluenti ai fini del processo", sottolinea la La Segreteria FILT CGIL Veneto e Vicenza, presenti in aula per esercitare il diritto costituzionale e legislativo di tutela degli interessi dei lavoratori e degli utenti della fallita compagnia aerea.
La figlia di Agnolin ha ammesso, nel corso del controesame fatto dall'avvocato Giorgio Gargiulo, rappresentante di parte civile, di aver ricevuto in donazione beni immobili dal padre (fra i quali, a detta di costei, quello ove l'imputato attualmente residente a Bassano del Grappa), e di non essere in grado di indicare con precisione la data dell'avvenuto trasferimento, ossia se prima o dopo la consapevolezza del padre di essere sottoposto a indagini per il presente processo.
"Siamo alla ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come i comportamenti soggettivi siano sempre improntati a farla franca - continua il sindacato - e a far fruttare al meglio tutte le occasioni di tutela della ricchezza personale".
La situazione al termine dell'udienza è la seguente: mancano da sentire 3 testimoni (Lorenti, Fedon - difesa D'Alessandro e Ciaccio - e Santi - difesa Miserocchi) e i Consulenti Tecnici delle Difese (in tutto, sono 6 testi), per l'esame dei quali (quanto ai CCTT, nel limite di 1). Il processo è stato rinviato al 18 settembre 2015.
Successivamente a tale data sono confermate le udienze del primo e terzo venerdì di ogni mese, e saranno dedicate, nell'ordine, agli esami dei rimanenti CCTT e degli imputati che intenderanno sottoporvisi nonché, da ultimo, alle discussioni delle parti.
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