Processo Mps: accusa chiede aggravamento pene per ex vertici, operazione Nomura non decifrabile senza documenti poi esibiti da Fabrizio Viola ora anche lui indagato
Venerdi 13 Ottobre 2017 alle 20:23 | 0 commenti
Conferma della sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Siena per gli ex vertici del Monte dei Paschi e aggravamento delle pene. Questa la richiesta del Procuratore Generale davanti alla Corte d'Appello di Firenze nei confronti di Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi ciascuno per ostacolo all'attivita' di vigilanza della Banca d'Italia. E' la vicenda del presunto occultamento del documento 'mandate agreement' che collegava quattro operazioni realizzate da Mps con Nomura nell'estate del 2009 per ristrutturare il veicolo Alexandria.
Il sostituto del pg , Vilfredo Marziani, ha sottolineato in udienza come gli ispettori della Banca d'Italia, sotto giuramento, nel processo di primo grado abbiano chiarito che senza quel documento, ritrovato tre anni dopo in una cassaforte dal successivo top manager Fabrizio Viola, ora anche lui sotto inchiesta, la complessita' dell'operazione con Nomura non si poteva comprendere. Gli altri documenti consegnati dalla vecchia gestione di Mps alla Banca d'Italia erano, secondo l'accusa, insufficienti.
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