Processo Marlane Marzotto verso la fine, comune Tortora: lesioni e omicidio volontari
Domenica 5 Ottobre 2014 alle 17:01 | 0 commenti
Il processo Marlane Marzotto, che si sta svolgendo presso il tribunale di Paola, sta arrivando a conclusione. Nei giorni scorsi, venerdì e sabato, ci sono state le requisitorie degli avvocati delle parti civili. Hanno chiesto la conferma delle condanne richieste dai pubblici ministeri.
L'avvocato Lucio Conte, legale del comune di Tortora ha chiesto anche che si proceda nei confronti di tutti i componenti dei vari consigli di amministrazione che si sono succeduti dal 1973 al 2044 alla guida di Eni fino al 1987 e poi di Marzotto. L'avvocato Conte, ha chiesto anche che si proceda non per omicidio colposo e lesioni colpose ma per lesioni volontarie e omicidio volontario in quanto, da quanto risulta dal processo, i quadri dirigenziali e i responsabili di Eni, Marzotto e Marlane erano consapevoli di cosa stava accadendo alla Marlane, quali erano le condizioni di lavoro e ne avevano accettato i rischi. La conseguenza è stata, come riferisce l'avvocato Conte, di circa 170 lavoratori ammalati di cui 105 deceduti. La sentenza dovrebbe essere emessa entro un paio di mesi.
Una strage di proporzioni enormi per la quale qualsiasi commento appare superfluo. Si resta attoniti di fronte al numero di lavoratori ammalati e morti per l'incuria e le condizioni nelle quali lavoravano. E ci si deve indignare per alcune dichiarazioni di esponenti della proprietà che giustificano indifferenza e irresponsabilità rispetto a quello che accadeva nello stabilimento di Praia a Mare perché, come ha testimoniato Gaetano Marzotto durante il processo, "ci occupavamo solo dei nostri soldi".
Non ci stancheremo mai di fare appello perché la vicenda della Marlane non cada nell'oblio, soffocata dal silenzio che l'ha accompagnata per tutti questi anni. È determinante, per ottenere verità e giustizia, che se ne parli, che si informi l'opinione pubblica, che si prenda anche posizione. Cosa che pochi hanno fatto fino ad oggi.
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