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Prix, Raniero: denunce per far paura a chi lotta per i propri diritti

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 24 Dicembre 2015 alle 01:28 | 0 commenti

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Germano Raniero, sindacalista Usb, era presente davanti al negozio Prix di San Lazzaro, e interviene sulla vicenda dello sciopero e delle denunce per 18 persone
Denunce rese pubbliche, dalla questura, con solerzia con un obbiettivo... far paura a chi lotta per i propri diritti. Sabato lavoratori Prix hanno partecipato allo sciopero nazionale per il contratto nazionale scaduto da anni e per un contratto aziendale che non arriva dopo un anno di iniziative, incontri in direzione provinciale del lavoro. Cosa dovevano fare? Uno sciopero virtuale?

Siamo stati presenti davanti al negozio  di viale san Lazzaro per rendere pubblica la situazione di migliaia di lavoratori del commercio: nessuna violenza ne' contro sede ne' contro persone.
Nessuna intimidazione; la ispettrice di turno ha staccato pacificamente i cartelli dello sciopero; il camionista  ha parcheggiato  nel piazzale e ha amabilmente conversato con gli scioperanti...in attesa della fine della protesta. Violenza?
Violenza scioperare per non lavorare  53 ore settimanali e ricevere una paga "forfettaria", non avere diritto al buono pasto, conoscere il proprio orario e il proprio riposo solo all'ultimo momento? ecc...
E cosa si deve fare?  Piegare la testa e subire? Riempirsi di psicofarmaci per reggere? O magari licenziarsi?
No. La rassegnazione  e la paura  non sono le risposte giuste.
In una società dove il dio consumo dalle classi dominanti è assunto come totem, nella gente normale invece questo totem comincia a non incantare più, il luccichio dei templi del profitto e del consumo, banche  e negozi,  comincia a provocare diffidenza, si comincia  a vedere che dietro a questi luccichii ci sono fregature.
Infatti l' unanimismo si sta rompendo ed è di questo che hanno paura; paura di quelli  che lottano a testa alta che non si piegano.
Effettivamente a certi scioperi "veri" e non virtuali  non si è più abituati e si ha paura che questo modo di lottare  prenda piede.
E si ricorre al solito metodo..denunce.  E per di  più con tanto di comunicato stampa con tanto di iniziali e luoghi di residenza.
Ma l'iniziativa non sortirà l'effetto voluto.
USB rivendica la propria presenza  nella iniziativa di lotta di sabato scorso; in fondo abbiamo fatto solo il nostro dovere.

Leggi tutti gli articoli su: Questura, Germano Raniero, Usb, Prix

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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