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Priorità per Vicenza, la sicurezza dei fiumi: dal 1872

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 30 Marzo 2012 alle 20:05 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 231

Di Luciano Parolin
Da secoli la nostra città, con i suoi tre fiumi: Bacchiglione, Retrone, Astichello, corre rischi. Da sempre Vicenza subisce alluvioni dannose documentate nel 1872, nel settembre 1882, nel maggio 1905, nel 1926 e poi nel dopoguerra: 1966, 1978, 1992, 1999, 2000. L'ultima, la più recente, del novembre 2010, è ancora agli onori della cronaca per il risarcimento danni, ma non per un progetto
di manutenzione dei fiumi, dei loro alvei con l'asportazione del materiale residuo alluvionale (centinaia di metri cubi) almeno sotto i ponti del centro storico.

Niente è stato progettato, per dare un minimo di sicurezza a residenti, commercianti, famiglie che, subiscono ripetutamente danni. I problemi sono sul tappeto: argini non sistemati, colate di cemento sulle rive, taglio delle piante, manutenzioni superficiali, garage scavati sotto il livello d'acqua, scarichi fognari. A tal riguardo ricordo che l'acqua del Bacchiglione è usata per l'acquedotto. Per questi ed altri motivi i nostri fiumi sono sovente protagonisti delle alluvioni, in centro storico. Le contrade allagate sono da sempre le solite: San Pietro, Santa Lucia, Borghetto, IV Novembre, Stadio.

Vicenza ha il più alto tasso di urbanizzazione del Veneto, si è costruito dappertutto, il cemento lungo i fiumi impedisce all'acqua di espandersi e con l'aumento della velocità provoca esondazioni nelle zone più basse, con costi elevati per le famiglie che pagano sempre di più.
Nella passata campagna elettorale, il Sindaco per farsi un'idea sullo stato del Bacchiglione, mise in acqua una barca a San Biagio e con Raimondo come navigatore risalì il fiume, io c'ero. Ma ancora troppi sono gli Enti interessati all'acqua: il Comune, la Provincia, i consorzi di bonifica, Acque Vicentine, il Genio Civile, il Magistrato alle acque eccetera. Tutti dovrebbero prevenire il rischio idraulico, invece va peggio di prima. Non così è avvenuto pochi anni dopo il 1866, quando Vicenza aderì al Regno d'Italia. Degli amministratori illuminati, deputati al Parlamento, progettarono (il progetto Beroaldi) opere sui fiumi per la Regolazione del Bacchiglione all'interno di Vicenza .

Progetto Beroaldi
1. Nuova inalveazione del Bacchiglione dal Macello al Ponte della Ferrovia Lire 95.000
2. Rettifica dell'alveo del Retrone dalla Traina alla Piarda Fanton Lire 16.940
3. Nuova Strada di Circonvallazione Lire 93.665
Totale Lire 205.605
Per quanto riguarda la spesa cui far fronte si potrà attingere al capitale Salvi con Lire 79798,84, aumentato per interessi a Lire 82569,46; la prima rata di Lire 15.000 della provincia. Con "tale scorta" si può senza dubbio prendere e proseguire i lavori entro l'anno.
L'ordine del giorno proposto dalla Giunta viene approvato colla risposta affermativa di 28 Consiglieri, data negativa di altri due i signori Lucchini e Bragadin, prese parte alla votazione anche il consigliere Trissino.

L'accorato appello del relatore in Consiglio Comunale
Problema del Bacchiglione Onorevole conte AICARDO GUALDO
Vicenza, 6 marzo 1873.
SIGNORI !
La città fiduciosa attende da Noi rimedio ad un flagello che da secoli l'affligge e che essa è stanca ormai di soffrire. Le contrade della città allagate, le comunicazioni interrotte, i privati e il Comune stesso assoggettati continuamente a danni e spese, non bastassero a decidere alla pronta esecuzione dell'opera, pensiamo a tante infelici famiglie del nostro popolo costrette ogni anno parecchie volte ad abbandonare i medesimi abituri invasi dalle onde, per ritornarvi poco dopo a ricevervi i funesti germi della scrofola, dell'artitride, della tisi; germi che trasmettono, poi, triste retaggio ai figli, e che ci daranno per frutto generazioni rovinate e guaste. Nei tempi di civiltà e progresso in cui viviamo, un tale stato di cose non può, non deve, neanche precariamente essere lasciato sussistere.
Non poniamo indugi all'azione: e se finora ci si accusò di fare solo succedere progetti a progetti, mostriamo che quando ne sia il caso, sappiamo entrare e perseverare con fermezza e risoluzione nella via dei fatti.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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