Prc: sull'azienda Ceccato di Montecchio serve coraggio, la Lega "cucciolo" con i forti!
Domenica 27 Novembre 2011 alle 13:51 | 0 commenti
Giuliano Ezzelini Storti, Segretario Provinciale di Vicenza Rifondazione Comunista - Federazione della Sinistra - Mentre ancora una volta Vicenza verrà barbabaramente offesa, si ricordano le medaglie al valore della città capoluogo, dove si svolgerà la farsa del Parlamento Padano, su cui ci impegniamo anche fisicamente a contrapporci come da ordine del giorno approvato al nostro recente congresso provinciale, la crisi economica "morde" e si mangia pezzi storici dell'industria vicentina come la Ceccato di Montecchio.
Ci teniamo a sottolineare ciò perchè a Montecchio Maggiore (VI) ci troviamo una Sindaca leghista famosa per le sue azioni forti contro le residenze degli immigrati, "pane e acqua" ai bambini, Giro di Padania e che oggi, sui giornali, non si degna nemmeno di prendere la parola in difesa dei posti di lavoro nella sua città (si parla di 50 persone in esubero su 150): Lega di lotta con i deboli; lega "cucciolo ammaestrato" con i poteri forti !
Per fortuna che erano contro il governo delle banche e dei poteri forti a Roma, ma dove si governa il territorio...
A questo punto non ci basta che il Vice-Sindaco dica che da mesi segue la vicenda con la proprietà e i Sindacati: vogliamo la lega barricadera, del dito medio alzato, che si oppone alla possibilità che i lavoratori padani perdano il posto !
Non è sufficiente, cara Sindaca, delegare un suo assessore, in gioco non abbiamo una corsa ciclistica, ma il futuro occupazionale e storico della sua città : fascia tricolore in spalla e chieda garanzie !
Come partito fin da ora diamo la disponibilità della nostra struttura territoriale(di Circolo a Montecchio e Federale)per qualsiasi iniziativa il sindacato decida di mettere in campo per tutelare l'occupazione e il futuro del lavoro. Lunedì cercheremo di far muovere, tramite il nostro Consigliere Regionale Pietrangelo Pettenò la Regione Veneto che, guarda caso, è gestita da un presidente leghista, ma non solo per garantire ammortizzatori sociali pur indispensabili per la fase, ma per ottenere assicurazioni chiare dalla proprietà in capo alla famiglia Dolcetta.
Perchè non si è ancora capito bene se alla riorganizzazione occupazionale con i presunti posti di lavoro in calo per crisi, non vi sia la classica strategia di indebolire il fronte dei lavoratori per poi procedere ad una "dolce delocalizzazione" della produzione per la conseguente e definitiva contrazione del costo del lavoro: strategia dimostratasi nel tempo ampiamente fallimentare, ma su cui si insiste !Chiediamo inoltre alla politica vicentina di muoversi e di non lasciare soli i lavoratori perchè in questo caso si deve tornare ad avere un ruolo e non si può, visti i risultati, abdicare la gestione della crisi al marcato: il risultato è sempre macelleria sociale.
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