Prc contro la chiusura dei centri diurni per i disabili dell'Ulss 6
Mercoledi 14 Agosto 2013 alle 15:13 | 2 commenti
Antonella Zarantonello responsabile del Dipartimento PRC  FDS Vicenza Sociale Sanità Disabilità -
La politica regionale in questi ultimi mesi sembrava aver  dato segnali di attenzione verso il mondo della cooperazione sociale rispetto ai tagli previsti, permaneva comunque il rischio che le conseguenze dei provvedimenti di contenimento della spesa ricadessero sulle spalle delle fasce più fragili della popolazione.
Il rischio c'era davvero e infatti  l'ULSS N 6 per prima si è fatta sentire  annunciando che i centri diurni delle associazioni che finora aiutavano le famiglie ospitando i disabili durante il giorno, verranno chiusi a partire dal primo di settembre.
E' davvero una beffa questa decisione  per tutte le famiglie che finora avevano un po’ di respiro durante il giorno.
 Si dimostra dispiaciuto il sindaco di Monteviale Giuseppe Danieli presidente della conferenze dei sindaci dell'Ulss n 6, che raggruppa ben 39 comuni-
Questa decisione per noi  di Rifondazione Comunista è gravissima e non possiamo assolutamente accettare che si tagli dove non si può assolutamente, poiché questi tagli ricadranno inesorabilmente addosso, non solo, sulle famiglie, ma anche sui comuni e l’intera comunità . Con queste decisioni -  oltre a tornare indietro sui diritti acquisiti grazie alle tante battaglie -  si rischia di gravare sulla situazione economica già duramente provata delle famiglie e di far sentire il disabile sempre più un peso sociale.
A tale proposito abbiamo già preso una posizione con il Consigliere Regionale della Federazione della Sinistra Veneta, Pietrangelo Pettenò, ma essendo consapevoli che questo non basta sosteremmo le lotte, affianco alle associazioni e alle famiglie dei disabili e ai tanti lavoratori che rimarranno senza lavoro.
rimaniamo decisamente perplessi, per non dire arrabbiati per il perdurante e colpevole silenzio dei sindaci dell'ulss 6 (sulla cui conoscenza del resto del mondo della disabilità e dei suoi problemi e sulla conseguente competenza ad affrontarli, siamo fortemente dubbiosi),oltre che per il silenzio delle persone e delle famiglie direttamente interessate.
nell'augurarci che tale silenzio non sia frutto di paure/timori per eventuali ricatti, ci permettiamo di ricordare a tutti, diretti interessati, cittadini responsabili, organi di informazione, responsabili della "cosa pubblica" che la colpa di tante ingiustizie non è solo di chi le compie ma anche di chi omette di tentare di contrastarle se non altro con la denuncia, permettendo, così facendo, che si compiano nel silenzio generale.
Il "me ne lavo le mani" di Pilato o il più recente "me ne frego" dovrebbero insegnare qualcosa!
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Vanni Poli