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Pozzi, Pfas e retrogusti amari: domanda d'attualità di Colombara

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 9 Luglio 2014 alle 11:03 | 1 commenti

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Raffaele Colombara, Lista Variati Sindaco - Un nuovo capitolo nell’emergenza Pfas, la vicenda dell'acqua inquinata dal fluoro scoppiata un anno fa: l’allarme, gli interventi di filtraggio, le rassicurazioni, ma anche lo stanziamento di 2 milioni da parte della Regione che impone ulteriori campionamenti e screening sulle persone.

E così, con un’ordinanza degli scorsi giorni, l’Amministrazione  Comunale, “Per tutelare in via precauzionale la salute pubblica in relazione alla propagazione della contaminazione delle acque sotterranee da parte di sostanze perfluoroalchiliche in un'area di circa 150 chilometri quadrati che comprende anche il territorio di Vicenza … obbliga tutti cittadini utilizzatori di pozzi privati ad uso personale o per la produzione di alimenti, nonché le aziende agricole o agro-industriali che producono alimenti utilizzando direttamente acqua di pozze ad effettuare la denuncia di esistenza e, in mancanza di allacciamento all'acquedotto di produrre le analisi delle acque provenienti da queste sorgenti».

Un obbligo per i privati, che potranno produrre analisi effettuate in laboratori accreditati, i cui risultati dovranno esser poi comunicati al servizio di igiene alimentare dell'Ulss 6. «Va detto- spiega l'assessore Antonio Dalla Pozza - che ci sono solo pochi laboratori che svolgono questo tipo di indagine».

Un lavoro di analisi che peraltro avrebbe potuto essere svolto dai laboratori ARPAV, la cui esperienza e professionalità è stata a lungo un fiore all’occhiello del nostro territorio, oltre che garanzia di indipendenza. Peccato che il laboratorio di Vicenza sia stato smantellato. Non si poteva tenere a Vicenza un laboratorio che si occupi delle nuove metodiche su questi inquinanti per fare prevenzione e non correre ai ripari dopo il fatto accaduto a tutela della salute dei cittadini?

E infine, perché si è costretti a ricorrere a altri laboratori accreditati al di fuori di ARPAV? Forse perché gli altri laboratori dell'Agenzia  rimasti non sono in grado di far fronte alla medesima capacità analitica prima assicurata? Non si va nuovamente in contrasto con il regolamento e la legge istitutiva di ARPAV nella quale viene stabilito quali sono le attività istituzionali obbligatorie di supporto alle ULSS che sono spettanti e devono essere garantite dall'Agenzia? Alla Regione, alle province, ai comuni, alle comunità montane ed alle unità locali socio sanitarie non è consentito mantenere o attivare propri laboratori o apparecchiature destinati al controllo ambientale, né fare riferimento ad altri che non sia ARPAV.

E così, entro il 20 agosto,  privati ed aziende dovranno produrre le analisi a proprio carico.

Tutto ciò premesso, si

CHIEDE

 

·        a fronte di dichiarazioni e dati non sempre concordanti riportati sulla stampa nel corso degli scorsi mesi, quali siano allo stato i rischi per il nostro territorio e in particolare se questo nuovo provvedimento sia dovuto a nuove evidenze o rischi di inquinamento;

·        quali le implicazioni e i costi organizzativi e finanziari per l’Amministrazione;

·        se l’Amministrazione abbia qualche notizia rispetto alle sorti del laboratorio ARPAV di Vicenza,  che in una situazione come l’attuale avrebbe garantito imparzialità e professionalità delle analisi, magari in convenzione con la Regione senza far ricadere i costi sui privati.

Leggi tutti gli articoli su: Arpav, Raffaele Colombara, Acqua inquinata, pfas

Commenti

Inviato Giovedi 10 Luglio 2014 alle 15:13

Peccato che Il Consigliere Colombara finora, assieme a tutti i consiglieri, di tutti i partiti, assieme ai consiglieri regionali, di tutti i partiti, e agli onorevoli e senatori, di tutti i partiti (con rarissime eccezioni), abbiano brillato per l'assenza ai dibattiti pubblici e alle iniziative organizzate da associazioni, fra cui l'ISDE, associazione dei medici per l'ambiente della provincia di Vicenza, che per prima si è mossa denunciando i possibili rischi per la salute e la necessità di avviare un'indagine epidemiologica seria (ho dei dubbi che lo sia quella che stia per essere avviata dalla regione), condotta da ricercatori indipendenti (e non stipendiati dal ministero o dalle regione Veneto). Peccato che non abbiano aperto bocca nel caso dell'inquinamento di Bertesina da cloruro vinile di monomero, agente cancerogeno acclarato, e dell'oasi di Casale, casi di inquinamento non meno gravi e altrettanto potenzialmente pericolose per l a salute dei cittadini e dell'ambiente di quello da pfas
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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