Porta a Porta con i candidati del Veneto, Vespa "dimentica" l'indipendentista Morosin
Lunedi 30 Marzo 2015 alle 18:57 | 0 commenti
“Scelta intenzionale, qui ne va del pluralismo e della democrazia se tra tutti deliberatamente ne escludi unoâ€. La denuncia arriva dal leader del movimento Indipendenza Veneta, Alessio Morosin. Sembra infatti che nella trasmissione di giovedì 2 aprile “Porta a Porta†su Rai1 condotta da Bruno Vespa, siano stati invitati quattro dei cinque candidati alla presidenza del Veneto, tra cui quello del Movimento 5 Stelle, Jacopo Berti, già in passato oggetto di “oscuramentiâ€, anche nsui media a Vicenza, come lui stesso ha fatto risaltare.
L’unico a non essere stato chiamato è proprio Morosin che ha contattato la redazione della trasmissione per chiedere spiegazioni:
“La redazione – spiega il candidato indipendentista - si trincera dietro all'autonomia ed indipendenza di scelta, che rispettiamo non essendo ancora in par condicio, suona decisamente strano invitare, per parlare 'solo' di temi nazionali, il Presidente della Regione Veneto, la candidata del Pd alla Presidenza del Veneto, il Sindaco di Verona e il neonato candidato Governatore veneto del M5S. Si parlerà solo di Governo? E poi: perché escludere solo uno dei candidati? Perché Indipendenza Veneta, che non è interessata ai giochi politici romani non può portare la sua opinione e quella dei suoi sostenitori come candidato alla guida del Veneto con uguale titolo e spazio rispetto agli altri? Non è forse un tema di rilevanza nazionale il fatto che una regione desideri staccarsi da un Paese già morto? Non è forse un tema nazionale quello della disaffezione al voto e alla politica proprio perché si fanno questi giochetti e non si ascoltano i territori che più danno ma di cui lo stato e la politica si accorgono solo quando è ora di chiedere voti?".Â
"Insomma - conclude Morosin - tutto questo sa di beffa: a Porta a Porta si parlerà di Veneto (anche fosse solo per un minuto) e di elezioni regionali con quattro candidati su cinque: questo non è pluralismo né tantomeno democrazia. Questa è esclusione intenzionale. Mi domando: che equilibrio sciagurato è quando solo uno deve restare fuori? Di Indipendenza si deve parlare: saranno poi i cittadini a decidere se sì o se no. Ma quando non se ne può nemmeno parlare allora significa che il tema è scomodo e fa paura".Â
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