Porelli contro Variati: Vicenza, mobilità, efficentamenti, e un'offerta (forse) senza domanda
Mercoledi 27 Gennaio 2016 alle 18:31 | 0 commenti
Forse è stato solo un siparietto, un momento un po' goliardico in una riunione che però mette in gioco la più grande opera pensata per il vicentino da molti anni a questa parte. Pio Saverio Porelli (ex AIM, ex dirigente in Provincia) chiede al sindaco Variati di "convertirsi" al punto di vista dei cittadini, come "San Paolo sulla via di Damasco" (la cui conversione è celebrata, appunto, il 25 gennaio). Variati dal canto suo rimbeccava Porelli con un "tu quoque", o meglio, con un "proprio tu", ricordando che errori sulle infrastrutture del vicentino, come quelli del Cis, portavano la sua firma.
Ma per Porelli, che abbiamo sentito per approfondire, sono proprio gli errori sul Cis e sull'aeroporto che dimostrano che Vicenza non è pronta per la TAV. "Il territorio è troppo piccolo, e non è in grado di alimentare una stazione ad alta velocità ". Quella della TAC/TAV sarebbe un'offerta che supera la domanda, e di cui, dunque, Vicenza non avrebbe bisogno. Anche le "colpe" del Cis sarebbero dunque non tanto di chi l'ha pensato e (non) realizzato, ma di un territorio e di un'economia locale che non li ha saputi supportare in modo corretto.
Abbiamo chiesto una replica al sindaco Achille Variati, che ha preso molto sul personale la critica che l'ha visto messo "non dalla parte dei cittadini", e ricorda i progetti Csi e aeroporto quasi come "fantasmi del passato" che nulla hanno a che vedere, invece, con il progetto TAC, che sarebbe mirato all'efficentamento di infrastrutture che al momento, a Vicenza, non sono soddisfacenti.
“Il sindaco deve tenere presente il punto di vista dei cittadini? Certamente. È fondamentale riuscire a farlo, poiché il sindaco non è altro che un cittadino scelto da altri cittadini per guidare l’amministrazione comunale per un certo periodo di tempo. Se non avesse ben presente il punto di vista dei cittadini, un sindaco non farebbe bene il suo lavoro. È una necessità che ho ben presente da quando sono diventato sindaco la prima volta, nel 1990. E proprio perché tengo ben presente il punto di vista dei cittadini, sono convinto che i cittadini vedano favorevolmente il miglioramento del trasporto ferroviario locale, la modernizzazione del trasporto pubblico urbano, l’inserimento di Vicenza nella moderna rete dei trasporti europei. Ma se un sindaco deve tenere ben presente il punto di vista dei cittadini, deve anche dare la precedenza al bene comune rispetto agli interessi particolari. C’è quindi massima attenzione per i cittadini che, come Porelli, hanno interessi personali legati allo sviluppo del progetto di alta capacità ferroviaria. Ma un sindaco non può, in nome dell’interesse di un singolo cittadino, cestinare un progetto che costituisce una fondamentale opportunità per tutta la città e non solo, poiché stiamo parlando di un progetto che riguarda tutto il territorio provinciale. Per quanto riguarda il Cis e l’aeroporto a Vicenza, faccio presente che si tratta di progetti che sono tramontati negli anni per vari motivi e che non sono considerati più attuali. Al contrario, credo che nessuno possa dire che il sistema ferroviario che interessa il Vicentino vada bene così com’è, che non ci sia bisogno di migliorarlo: la modernizzazione e l’efficientamento del trasporto ferroviario e le conseguenze anche per il trasporto pubblico locale sono infatti temi di primaria importanza che non possono essere lasciati da parte, pena la condanna per Vicenza e per il Vicentino a diventare periferia nella rete di trasporti a lunga percorrenza, con treni locali sovraffollati e in ritardo nella rete locale e con un aria irrespirabile a causa dell’emissione di polveri sottili delle auto che non vengono lasciate in garage perché non c’è un trasporto pubblico efficiente concorrenziale rispetto all’autoâ€.
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